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In volo sull’alluvione, Meloni: «Pensate a Bonaccini coi funerali da fare»

In volo sull’alluvione, Meloni: «Pensate a Bonaccini coi funerali da fare»Giorgio Meloni e Ursula Von Der Leyen a bordo dell'elicottero che ha sorvolato la Romagna – foto Ansa

Maltempo L’ira del premier su stampa e governatori (anche di centrodestra). L’Europa c’è, von der Leyen: «Siamo con voi, fondo di solidarietà»

Pubblicato più di un anno faEdizione del 26 maggio 2023

L’alluvione in Emilia è un discorso che si può dividere in due. Anzi in tre. C’è un primo livello fatto di strette di mano istituzionali, sorrisi per i fotografi e parole rassicuranti (a futura memoria). Poi c’è un secondo livello fatto di trattative sottobanco e polemiche per il posto da commissario straordinario all’emergenza. Infine c’è la terza classe di chi in mezzo al fango ci vive ormai da dieci giorni e ha smesso pure di chiedersi quand’è che si potrà tornare alla normalità: gli sfollati sono ancora ventimila.

La parte istituzionale si è consumata in fretta nel pomeriggio: la premier Giorgia Meloni e il governatore emiliano Stefano Bonaccini hanno accompagnato la presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen in un tour in elicottero sopra i territori alluvionati.

«IL DISASTRO mi ha spezzato il cuore, l’Europa è con voi», ha twittato von der Leyen. Poi in conferenza stampa ha aggiunto: «Può essere utilizzato il fondo di coesione. Se guardiamo al piano Next generation Ue ci sono 6 miliardi per la prevenzione, c’è un approccio strutturale e tutte queste e altre risorse a cui possiamo attingere». Meloni sul punto ha aperto: «Il sostegno dell’Unione può essere in questa fase molto importante: noi nelle prossime settimane, fatta la stima complessiva dei danni dell’alluvione faremo la richiesta dell’attivazione del fondo di solidarietà, cui purtroppo l’Italia ha già dovuto accedere altre volte». Quando poi si è toccato il tema del commissario straordinario, la premier ha come al solito attaccato le domande dei cronisti per evitare di dare risposte. «Sono colpita che sia questo il tema che vi sta a cuore mentre ci sono ancora i funerali delle persone – ha detto -, il mio principale problema non è chi spende i soldi, ma trovarli».

LA QUESTIONE, peraltro di non secondaria importanza, è in realtà esplosa in seno alla maggioranza che la stessa Meloni dirigerebbe. La nomina di Bonaccini era data per scontata, quantomeno perché si è sempre fatto così, e invece a mettersi di traverso è stata prima la Lega e poi proprio Fratelli d’Italia. Le scuse per questo comportamento sono due: la prima riguarda il fatto che l’area interessata dal commissariamento non sarebbe solo l’Emilia ma anche porzioni di Toscana e Marche. La seconda è che il governatore sarebbe stato carente nell’utilizzo dei fondi contro il dissesto idrogeologico. La verità, però, è che la barricata della destra ha il sapore della rappresaglia contro un avversario politico. Per la verità, comunque, in favore di Bonaccini sono arrivati attestati di stima trasversali, non ultimi quelli dei governatori di Lombardia e Liguria Attilio Fontana e Giovanni Toti.

L’UOMO CHE una parte della destra vorrebbe come commissario sarebbe il viceministro delle Infrastrutture Galeazzo Bignami (Fdi), bolognese, noto alle cronache soprattutto per una sua foto vestito con camicia nera e fascia delle SS al braccio. Tuttavia la nomina deve ancora arrivare e dalla maggioranza, con prudenza, si dice che ci vorrà un po’ di tempo. Intanto tra Meloni e Bonaccini volano parole dolci. Lui a lei: «Con Meloni stiamo lavorando molto bene». Lei a lui: «Ringrazio Bonaccini per la sua presenza e la sua attenzione».

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DOPO LA VISITA lampo in Emilia, la premier è tornata a Roma, dove ad attenderla a palazzo Chigi c’era un consiglio dei ministri di nuovo dedicato all’emergenza alluvione. La faccenda si è risolta nel giro di nemmeno dieci minuti, con gli articoli del decreto di due giorni fa che sono lievitati da 19 a 27. La novità più rilevante rispetto a quanto già annunciato è l’allargamento dell’area dei comuni coinvolti alla Toscana e alle Marche. I lavoratori autonomi avranno un bonus una tantum da mille fino a un massimo di tremila euro, mentre per i dipendenti ci sarà un dimezzamento degli oneri contributivi. Le famiglie sfollate pure avranno diritto a dei soldi per l’autonoma sistemazione, si va dai 400 euro per i nuclei monofamiliari a crescere fino a 900 euro in base al numero di figli. Tasse e tributi sono sospesi fino al 31 agosto, ma potrebbe poi scattare una proroga fino a ottobre.

PER QUELLO che riguarda il Pnrr, invece, il ministro Fitto ha confermato il ritardo del piano per gli interventi contro il dissesto idrogeologico, un colosso da 2.49 miliardi che, a questo punto, appare oltremodo necessario. La conta dei danni, ancora in fase di elaborazione, seconda la regione Emilia Romagna supererebbe quota 7 miliardi.

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