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La green maratona

I corridori attraversano il ponte Verrazzano-Narrows alla partenza della maratona di New York City foto di Yuki Iwamura/ApI corridori attraversano il ponte Verrazzano-Narrows alla partenza della maratona di New York City – foto di Yuki Iwamura/Ap

New York Si è appena svolta la storica corsa con l’obiettivo di ridurre il più possibile l’impronta di carbonio

Pubblicato circa 2 ore faEdizione del 7 novembre 2024

La maratona di New York ha corso a ritmo sostenuto verso la sostenibilità ambientale e nei prossimi anni vuole accelerare il passo per tagliare il traguardo delle emissioni zero. L’ edizione numero 54 della corsa, che si è svolta il 3 novembre, vinta per gli uomini da Abdi Nageeye e per le donne dalla keniana Chepkiri, con oltre 55 mila corridori provenienti da tutto il mondo, ha proseguito sulla strada della riduzione di carbonio. Prima della partenza i maratoneti sono stati accolti per la distribuzione dei pettorali sotto un tendone alimentato da generatori a energia solare.

«ROAD RUNNERS», LA SOCIETA’ sportiva che organizza la maratona, quest’anno per la prima volta ha dato vita a Team for Climate, il cui obiettivo è la compensazione delle emissioni di carbonio della New York City Marathon. In estate sono stati messi in vendita 250 pettorali al prezzo speciale di 3 mila dollari ciascuno, acquistati da associazioni sportive e gruppi di atleti, nel complesso hanno fruttato oltre 700 mila euro.

COME UTILIZZERANNO I SOLDI e come è nata l’idea di Team for Climate lo spiega Rob Simmelkjaer amministratore dei Road Runners: «In vista dell’edizione del 2024 ho proposto al responsabile ambientale della società sportiva di anticipare l’obiettivo di emissioni zero che ci siamo prefissi di raggiungere entro il 2040. Vogliamo ridurre il più possibile l’impronta di carbonio per le prossime edizioni della maratona, ma anche compensare fin da ora quello che non riusciamo a ottenere in tempi brevi. Non possiamo evitare i viaggi aerei dei corridori che partecipano alla maratona, ma possiamo finanziare alcuni progetti di compensazione. Per noi è prioritario che i progetti riguardino la natura, visto che la maratona si svolge all’aperto, inoltre è fondamentale che siano realizzati nello Stato di New York, l’area dove maggiori sono le emissioni di CO2 dovute alla manifestazione sportiva.

GRAZIE A «ANEW CLIMATE» (un’organizzazione che offre contributi ai proprietari di terreni forestali per evitare che taglino gli alberi, ndr) finanzieremo due progetti. Il primo è The Heartwood Forestry Project, grazie al quale pianteremo alberi su 2.428 ettari in una foresta a sud dello Stato di New York. Il secondo è Eagle Mountain Forestry, con le finalità del primo, ma comprende un’area più vasta, una parte consistente di New York, alcune aree del Vermont, del New Hampshire e del Maine». Eagle Mountain è storicamente una zona molto frequentata da molti sportivi americani, è un punto di arrivo di corridori, sciatori e di tutti coloro che amano salire in cima alle montagne innevate con le ciaspole.

I corridori passano davanti a una stazione di Gatorade mentre attraversano Brooklyn durante la maratona di New York City (Heather Khalifa/Ap)
I corridori passano davanti a una stazione di Gatorade mentre attraversano Brooklyn durante la maratona di New York City (Heather Khalifa/Ap)

NEGLI ULTIMI ANNI SI E’ INTENSIFICATO l’impegno per ridurre l’impronta di carbonio da parte degli organizzatori delle principali gare podistiche, su questa strada anche la Milano Marathon, una gara internazionale che si svolge in primavera. L’inversione di tendenza che vive il mondo dell’atletica è dovuta anche alle politiche di lotta al cambiamento climatico portate avanti da Sebastian Coe, presidente della federazione internazionale di atletica, che ha dichiarato: «Con le temperature globali in continuo aumento il cambiamento climatico dovrebbe essere percepito come una minaccia esistenziale per lo sport».

LA FEDERAZIONE DI ATLETICA PRESIEDUTA da Coe si avvale di una piattaforma che indica i criteri da seguire per l’organizzazione di manifestazioni sportive sostenibili. Sebastian Coe in questi anni ha rifiutato sponsorizzazioni di compagnie fossili, ha manifestato attenzione alla qualità dell’aria delle città che si candidano a ospitare i campionati mondiali di atletica. Tiene alla salute degli atleti, messa seriamente in pericolo dalle gare che si svolgono a temperature superiori ai 35 gradi. Per tutelare gli atleti, impone orari poco graditi agli sponsor e a chi si aggiudica i diritti televisivi, come avvenuto ai mondiali di atletica di Budapest l’anno scorso.

TRA LE SOCIETA’ DI ATLETICA, c’ è chi vede di buon occhio progetti di compensazione dell’impronta di carbonio, come quelli finanziati da Team for Climate e chi vorrebbe un maggiore impegno nella riduzione di emissioni di carbonio. «La principale causa dell’impronta di carbonio prodotta dalla Maratona è dovuta ai viaggi aerei dei corridori provenienti da tutto il mondo. Voli aerei a basse o a zero emissioni di carbonio al momento non esistono, preferiamo seguire le indicazioni del Voluntary Carbon Market Initiative, che ci ha consigliato di valutare, ridurre e compensare allo stesso tempo le emissioni di carbonio» conclude Rob Simmelkjaer.

SALVAGUARDARE MANIFESTAZIONI sportive internazionali, che coinvolgono migliaia di appassionati sia come corridori che come spettatori e mettere in atto soluzioni per arrivare a zero emissioni è un processo lungo, ostacolato indirettamente anche dalle principali compagnie di produzioni fossili che nello sport hanno investito oltre 5 miliardi di euro attraverso le sponsorizzazioni. Il mondo dell’atletica e di una parte dello sport internazionale, seppure a piccoli passi ha imboccato da poco la strada della riduzione dell’impronta di carbonio, anche se al momento è poca cosa rispetto alla gravità e alla rapidità del cambiamento climatico.

A NEW TORK, GLI ORGANIZZATORI della maratona hanno invitato i corridori a utilizzare mezzi di trasporto sostenibili come la metropolitana, il traghetto per Staten Island e altri a basso impatto ambientale. Un manifesto sulla sostenibilità ambientale della Maratona è stato esposto al Javits Center la settimana scorsa. Cartelli che pubblicizzavano le attività di Team for Climate erano presenti lungo il percorso che ha attraversato i cinque distretti di New York, lungo i quali erano presenti circa due milioni di persone.

OGNI ANNO NEL MONDO SI SVOLGONO 800 maratone, le più importanti fanno parte del World Marathon Major: Tokyo, Boston, Londra, Berlino, Chicago. Quella di New York potrebbe rappresentare un modello da replicare per sensibilizzare tutti e mettere in atto azioni concrete per ridurre le emissioni di carbonio.

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