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Ambientalista 2024, un Premio per sei

ambientalista 2024

Casale Monferrato (Alessandria) Al «Premio Luisa Minazzi» scelte sei storie finaliste da una giuria giornalisti ed esperti. Ma al voto può partecipare chiunque, fino al 24 novembre

Pubblicato circa 2 ore faEdizione del 7 novembre 2024

Il «Premio Luisa Minazzi – Ambientalista dell’Anno» compie 15 anni ed è diventato ormai un appuntamento fisso dell’ecologismo italiano. Ha fatto conoscere storie, anche misconosciute, di resistenza, attivismo ed impegno, al tempo del cambiamento climatico. «Quando nel 2010 abbiamo cominciato questa avventura, dedicando come Legambiente e Nuova Ecologia il premio a Luisa Minazzi (direttrice didattica e attivista di Casale Monferrato, scomparsa quell’anno a causa del mesotelioma, ndr), non pensavamo che avremmo incontrato lungo la strada così tanti, circa 150, testimoni delle virtù civiche e promotori di un cambiamento positivo», raccontano i coordinatori del Premio Vittorio Giordano e Marco Fratoddi

SONO SEI LE STORIE FINALISTE – selezionate da giornalisti ed esperti – per cui chiunque può esprimere, entro domenica 24 novembre, una preferenza online andando sul sito del Premio. Il vincitore sarà svelato il 29 novembre, al termine del Festival della virtù civica, con una cerimonia nella sala consiliare di Casale Monferrato (Alessandria), città protagonista di una lotta ostinata contro l’amianto. Partiamo dalla prima, Acs/Gazaweb: l’attività dell’ong è incentrata sull’sviluppo sostenibile, l’abbattimento delle diseguaglianze e l’equità di genere. Opera in Bosnia, Kurdistan, Haiti, Rwanda e Repubblica Democratica del Congo. Da vent’anni è in Cisgiordania e nella martoriata Gaza. Proprio in quest’ultima, è nato il progetto «GazaWeb» per attivare sistemi di comunicazione stabile. Vengono piantati gli «alberi della rete» ovvero hot-spot che irradiano segnali wi-fi liberi, accessibili nei campi profughi, nei villaggi e nelle tendopoli.

FIORELLA BELPOGGI, BIOLOGA, emerita direttrice scientifica dell’Istituto Ramazzini di Bologna ha, invece, condotto ricerca scientifica per identificare e quantificare i rischi cancerogeni e tossici a lungo termine. Fa parte del comitato scientifico Isde-Italia ed è membro dell’associazione Laudato si’ di Bologna. Esperta nello studio degli agenti che possano determinare tumori e altre patologie ambientali, è punto di riferimento per comuni, cittadini e associazioni su tematiche che riguardino la salute pubblica, il rapporto fra modelli di sviluppo, l’ambiente e la salute.

ANDIAMO IN MARE. Giovanni Chimienti, ricercatore in ecologia all’Università di Bari, si occupa di coralli e ambienti marini profondi. Nel Mediterraneo ha guidato diverse esplorazioni e scoperto due tra le più grandi foreste di corallo nero mai rinvenute. La prima, alle Tremiti, è stata raccontata in un documentario del National Geographic, mentre la seconda, alle Egadi, è oggetto di un altro documentario realizzato grazie al supporto di National Geographic, Unesco e Prada. Si occupa anche di studiare gli effetti dei cambiamenti climatici e collabora con la Fao.

IGOR D’INDIA È UN VIDEOMAKER specializzato in spedizioni avventurose e in tematiche ambientali. Dal 2005 ha realizzato reportage in zone di guerra, disceso fiumi in tre continenti in canoa e in zattera, vissuto un mese da solo in una grotta sotterranea. Ha lavorato su barche da regata oceanica, nei ghiacci dell’Alaska, in Amazzonia e si è specializzato nelle riprese subacquee. Nel 2024 ha realizzato Abyss-Cleanup – il film sulle discariche sottomarine dello Stretto di Messina: luogo meraviglioso messo in pericolo dall’impatto antropico, dal traffico navale e dai rifiuti.

SINTONIZZANDOCI SU RADIO POPOLARE, possiamo ascoltare «Considera l’armadillo, noi e altri animali», l’ultima creatura di Cecilia Di Lieto: un appuntamento quotidiano sulla relazione tra esseri viventi che abbiano pelle, piume, squame, pellicce, vello, scaglie, carapace o corazza. Dal 2014, si interroga sui mille intrecci della coabitazione sul pianeta attraverso letteratura, musica, scienza, linguaggio, arte e storia. Storie che ci fanno scoprire come tramite gli animali si possa parlare di rispetto dell’ambiente e di climate change, alimentazione e bioetica, disabilità e diritto. E anche di migrazione e guerra.

CHIUDIAMO CON GIUSEPPE GIOVÌ MONTELEONE, sindaco di Carini (Palermo), che si è battuto per le demolizioni delle ville abusive dando il via al risanamento della fascia costiera. Ha iniziato il suo impegno da primo cittadino in un momento difficile per il suo comune, sommerso dai rifiuti e in «bolletta», riportando i conti in ordine e la differenziata sopra il 75%. Ha liberato la costa da centinaia di costruzioni, eliminando gli scarichi e iniziando la bonifica della spiaggia, ancora in corso, per far tornare il mare, dopo 50 anni, accessibile e balneabile. Si è distinto per il recupero di beni culturali.

IL PREMIO CHE SCEGLIERÀ L’AMBIENTALISTA del 2024 è promosso da Legambiente e La Nuova Ecologia insieme al Comitato organizzatore di Casale Monferrato, all’Ente di Gestione delle Aree Protette del Po piemontese e alla Città di Casale Monferrato; vede il sostegno tra gli altri dell’Afeva, l’associazione dei familiari e delle vittime d’amianto.

I SEI CANDIDATI HANNO COME FILO conduttore un insieme di valori del nucleo della «virtù civica»: la solidarietà, l’impegno civico, la tutela della legalità e dell’ambiente. Valori su cui si fonda il Festival della virtù civica, che da alcuni anni accompagna e anticipa il Premio con un programma fitto di iniziative. Il prossimo appuntamento è domani, alle 18 con la presentazione del libro Me l’ha detto l’armadillo. Storie di passione tra noi e altri animali (Altreconomia, 2022) di Cecilia Di Lieto, nella sala conferenze del Parco del Po, in viale Lungo Po Gramsci 10 a Casale. Giovedì 14 novembre, alle 18, all’Accademia Filarmonica in via Mameli 29 a Casale, incontro con Valeria Tron, scrittrice e illustratrice, cantautrice e artigiana del legno, autrice del libro, candidato al Premio Strega, L’equilibrio delle lucciole e del recentissimo Pietra dolce.

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