Nello stesso giorno del Consiglio europeo il governo Scholz sceglie di accendere al massimo l’allarme sul debito pubblico della Germania pubblicando l’apocalittico rapporto stilato dal ministro delle finanze Christian Lindner.
Secondo il dossier del “falco” dell’austerity e segretario del partito liberale «a causa del mix fra debolezza economica e invecchiamento della popolazione il nostro debito potrebbe moltiplicarsi fino a raggiungere il 345% del Pil entro il 2070».

Uno scenario da incubo nel Paese dove il tabù dell’indebitamento eccessivo stride con le promesse di stanziamenti milionari all’Ucraina e con il mega-riarmo delle forze armate quotidianamente assicurati dal cancelliere Olaf Scholz.

Il dossier sull’ «orizzonte economico della Germania nel lungo periodo» reso noto ieri a Berlino da Lindner è il documento-chiave che ogni governo tedesco pubblica entro la fine della legislatura, l’ultimo risale al 2020, alla fine dell’era Merkel. Sintomatica dunque la tempistica, mentre il contenuto appare inequivocabile.

Anche se non si dovessero manifestare le peggiori condizioni previste nell’analisi del governo Scholz «comunque nella situazione più favorevole il debito pubblico rischia di crescere dall’attuale 64% al 140% del Pil».

Il messaggio politico di Lindner è chiaro: «L’attuale livello del welfare non è sostenibile a lungo termine. Servono le riforme strutturali» sentenzia il ministro delle finanze, offrendo la soluzione che non passa per il taglio delle armi e il cui unico segno progressista è, forse, la richiesta di aumentare l’immigrazione per far quadrare i conti della Germania.

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«Il calo della popolazione in età lavorativa è accompagnato dal parallelo aumento di chi va in pensione» si legge nel dossier, prima delle prospettive sulla nuova spesa pubblica direttamente connessa al problema demografico. In condizioni sfavorevoli crescerà portando la quota dall’attuale 27% al 36% nel 2070; nello scenario migliore invece si limiterà a crescere del 30,8%, riassumono gli esperti di bilancio di Lindner.

«Queste previsioni vogliono solo essere un importante meccanismo di allarme preventivo per una politica finanziaria lungimirante» sottolinea il ministro della Fdp: ieri ha voluto preoccupare tutti gli alleati guardandosi bene dal terrorizzare i mercati oppure i grandi investitori nel Paese.

Tutto mentre nel governo si prova a ricucire la lite fra Fdp e Spd provocata dalla deputata liberale Marie-Agnes Strack-Zimmermann, pronta a sostenere l’invio segreto dei missili Taurus a Kiev per non dare informazioni alle spie russe in Germania.

Dopo le proteste dei socialdemocratici ancorati al veto di Scholz sulla fornitura di armi per attacchi in profondità e la riunione d’urgenza del Comitato di difesa la scorsa settimana, le informazioni sul Taurus sono state rese pubbliche in un incontro a cui hanno preso parte 105 deputati. Lindner non l’ha presa bene: «Gli attacchi dei socialdemocratici a Strack-Zimmermann sono sproporzionati e ci distraggono dal dibattito sui fatti. Anche nel Bundestag nella cooperazione fra i tre partiti della coalizione ci sono opinioni diverse, ma queste non si devono trasformare in una campagna contro un collega».