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I sindaci chiedono «tutela all’accoglienza e sostegno ai Comuni»

I sindaci chiedono «tutela  all’accoglienza e sostegno ai Comuni»Migranti al porto di Pozzallo – Francesca Ruta/Ansa

Porto sicuro Le richieste dell’Anci smentiscono le scelte dell’esecutivo. Critiche anche da Cgil e opposizioni. Allarme sui minori e sulle donne: «Stanno cercando di smantellare la tutela speciale»

Pubblicato 12 mesi faEdizione del 27 settembre 2023

Il governo si riunisce oggi per approvare l’ennesimo decreto repressivo sui migranti e l’accanimento strumentale è reso ancora più palese dai sindaci dell’Anci, che diffondo il loro documento con le proposte per il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi.

Le amministrazioni comunali, cioè gli enti di prossimità che si trovano in prima linea nella gestione del fenomeno, sollecitano provvedimenti opposti a quelli contenuto dal testo preparato dal governo. Chiedono, ad esempio, di attivare i centri di prima accoglienza per minori stranieri non accompagnati e di dare incentivi ai Comuni che decidono di accogliere. «Abbiamo proposto soluzioni di buon senso, sostenibili e immediatamente attuabili – spiega il sindaco di Prato Matteo Biffoni, che è delegato Anci alle questioni dell’immigrazione e racconta il lavoro fatto da ottanta amministrazioni di ogni estrazione politica – Soluzioni alle esigenze dei Comuni e dei territori, che da tempo rappresentano preoccupazione per le crescenti difficoltà dettate dai numeri e dalle complessità nella presa in carico dei migranti».

Per la segretaria confederale della Cgil Maria Grazia Gabrielli, «il governo prosegue con politiche punitive, di accanimento contro chi scappa dalle guerre, dalle persecuzioni e cerca asilo in Europa, contro chi scappa da miseria, devastazioni ambientali e cerca accoglienza trovando invece trattamenti non dignitosi». Uno dei punti più criticati riguarda proprio i minori. Laddove si stabilisce che i ragazzi sopra i sedici anni possano essere rinchiusi con tutti gli altri, si smentisce ciò che diversi studi e rapporti sulle migrazioni e l’infanzia sostengono da tempo: spesso il mondo degli adulti, anche migranti, rappresenta una minaccia per i minori non accompagnati. Il rischio è che venga del tutto smantellata la legge 47, che disciplina le procedure e il sistema di accoglienza dei minori non accompagnati.

Così dal Partito democratico Sandra Zampa: «Decidere che dei minori possono essere accolti in promiscuità con gli adulti significa ripartire dal via – afferma la deputata dem – dalla disastrosa situazione che ha preceduto l’approvazione della legge, quando nel caos generale, i minori non accompagnati scomparivano, venivano reclutati da organizzazioni malavitose, sfruttati sessualmente, reclutati per il lavoro nero». Avs e +Europa puntano il dito anche sulla sottrazione della protezione alle donne incinta, che pareva presente in una prima bozza del decreto.
Dal Movimento 5 Stelle, infine, l’europarlamentare Laura Ferrara invita l’esecutivo a rivolgersi proprio alla sfera Ue e ai paesi che bloccano le soluzioni condivise piuttosto che individuare provvedimenti spot in violazione dei diritti. «Il prossimo Consiglio Affari interni di giovedì rischia di trasformarsi nell’ennesimo flop del governo Meloni in Europa – dice Ferrara – Anziché avventurarsi nell’ennesima sparata, il ministro Piantedosi bussi alla porta dei suoi omologhi in Polonia, Ungheria e Repubblica ceca che si oppongono all’approvazione del regolamento crisi, che fra le altre cose, prevede ricollocamenti nei casi di massicci afflussi di migranti nelle coste italiane».

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