Siamo abituati a pensare che con l’appressarsi della battaglia campale il capo debba mostrarsi alle truppe, motivarle, ricordargli per cosa combattono. Con toni meno epici e senza la musica di sottofondo è quanto stanno facendo i presidenti russo e ucraino negli ultimi giorni. Zelensky si dice commosso dalla resistenza ucraina, si è recato al confine con la Bielorussia per elogiare le guardie di frontiera e ha chiesto ai suoi di resistere ancora un poco affinché i preparativi per l’annunciatissima controffensiva primaverile si concludano. Putin visita le posizioni difensive del sud e del Lugansk e appunta medaglie sul petto di quelli...