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Hollywood, accordo tra studios e sceneggiatori: stop allo sciopero

Protesta a Hollywood (foto Ap)Protesta a Hollywood – foto Ap

Cinema La protesta iniziata lo scorso 2 maggio si chiuderà ufficialmente nelle prossime ore, quando gli iscritti ai sindacati voteranno il testo definitivo del nuovo contratto. Continua intanto la battaglia di 140mila attori iniziata il 14 luglio

Pubblicato circa un anno faEdizione del 26 settembre 2023
Luca CeladaLOS ANGELES

Ieri sera, al termine della quinta seduta fiume da quando le trattative erano riprese la scorsa settimana, il sindacato degli sceneggiatori ha annunciato di aver raggiunto un accordo provvisorio con gli studios per porre termine allo sciopero iniziato lo scorso 2 maggio. L’annuncio dovrebbe concludere (soggetto a ratifica dei membri) una delle vertenze sindacali più lunghe ed aspre del cinema americano. Gli ultimi giorni avevano visto l’interessamento diretto di quattro principali amministratori, Bob Iger (Disney), Ted Sarandos (Netflix), Donna Langley (NBC/Universal) e David Zaslaw (Warner Bros./S Discovery). Entrambe le parti sono state di recente sotto crescente pressione per trovare un accordo ad una vertenza che ha paralizzato le produzioni. Sabato sera l’associazione di studios e piattaforme (AMPTP) aveva sottoposto quella che aveva definito “la migliore ed ultima offerta”.

Nella nota inviata domenica sera dal sindacato agli iscritti si legge in parte: “Quello che abbiamo ottenuto in questo contratto – in particolar modo tutto ciò che abbiamo conquistato dal 2 maggio – è stato grazie alla volontà dei membri di esercitare il proprio potere, dimostrare solidarietà, marciare fianco a fianco e far fronte assieme all’incertezza ed al dolore degli ultimi 146 giorni. Sono queste le azioni, assieme al sostegno straordinario dei nostri compagni di sindacato, che hanno indotto le controparti a tornare al tavolo e trovare un accordo”.

Lo sciopero rimane tecnicamente in vigore almeno fino a martedì, quando si voterà per terminare ufficialmente la vertenza, ma i picchetti, per la prima volta in cinque mesi, da oggi, sono stati sospesi (gli scrittori sono liberi di unirsi ai picchetti degli attori, ancora in lotta). Il contratto dovrà essere poi ratificato dal voto dei 11500 membri del WGA Est e WGA West (rappresentanti gli sceneggiatori sulle due coste).

Il comitato dirigente WGA ha esortato i membri a “portare ancora pazienza per l’ultima volta” dato che i dettagli dell’accordo non potranno essere resi noti prima di aver finalizzato il testo contrattuale. Tuttavia, il sindacato si è detto pienamente soddisfatto. Le richieste del WGA comprendevano l’entità dei compensi, specialmente relativi alle serie in streaming. Alle piattaforme gli autori chiedevano anche maggiore trasparenza sugli ascolti per poter eventualmente indicizzare maggiori compensi per le serie di successo e calcolare i diritti d’autore (residuals) in base alle visioni. Un’altra richiesta riguardava numeri minimi di scrittori assunti nelle “writers rooms”.

Rimaneva infine il nodo delle modalità di impiego dell’intelligenza artificiale e dell’integrazione di “sistemi generativi” nella filiera di produzione. I dettagli del contratto potrebbero non essere noti per qualche giorno ancora, ma nella nota si legge che l’accordo “comprende accordi in principio su tutti i punti. Siamo orgogliosi di poter affermare che questo accordo è eccezionale e contiene significative conquiste per autori in ogni settore del nostro sindacato”.

A Hollywood si tira quindi un sospiro di sollievo, almeno parziale, dato che rimangono in sciopero per ora i 140mila attori iscritti al sindacato SAG che hanno incrociato le braccia il 14 luglio scorso. Nel congratularsi con gli sceneggiatori per l’accordo raggiunto, il sindacato degli attori ha affermato che intende “esaminare i termini definitivi del contratto, ma di essere tuttora impegnato nel raggiungere i giusti risultati per i nostri membri”. Mentre le produzioni non potranno riprendere prima di una risoluzione anche per gli attori, si prevede che l’accordo WGA possa spianare la strada anche in questo senso.

 

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