Giornalista arrestato in Russia, Usa e Nato «al lavoro»
«Stiamo premendo dal momento in cui abbiamo saputo che il reporter era agli arresti». Così ieri John Kirby, portavoce del Consiglio per la sicurezza nazionale degli Stati uniti, ha dato conto degli sforzi della Casa bianca per giungere al rilascio di Evan Gershkovich, giornalista del Wall Street Journal arrestato in Russia la scorsa settimana con l’accusa di spionaggio.
Intanto la corte distrettuale di Mosca che si occupa del caso – e che ha optato per la custodia cautelare almeno fino al 29 maggio – ieri ha fatto sapere di aver ricevuto il ricorso dei legali di Gershkovich perché sia rilasciato in attesa dell’eventuale processo.
Ma la vera speranza – riportava ieri la stampa anglosassone – è uno scambio con prigionieri russi accusati di spionaggio nei paesi occidentali. Si muove anche la Nato: il segretario generale Stoltenberg ha annunciato che oggi il caso sarà discusso nell’incontro dei ministri degli esteri dell’Alleanza.
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