È finita l’era dell’Agenzia Nazionale delle politiche attive del lavoro (Anpal), ma non gli equivoci di cui essa è stata l’espressione. L’assorbimento di questa agenzia nella direzione delle politiche attive del ministero del lavoro non farebbe notizia. Lo fa perché dagli oltre 10 miliardi di euro che gestisce dipende la dignità personale di centinaia di migliaia di persone che oggi percepiscono l’«assegno di inclusione» e il «supporto di formazione e lavoro», le misure volute dal governo Meloni in sostituzione del «reddito di cittadinanza». TUTTO È INIZIATO con il governo Renzi (allora nel Pd) che ha creato l’Anpal con il Jobs...