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Allarmi nella Nato, stavolta tocca a una base aerea

Allarmi nella Nato, stavolta tocca a una base aerea

Germania Nei mesi scorsi il ministro della difesa Boris Pistorius aveva avvertito del «possibile attacco della Russia a uno Stato dell'Alleanza atlantica nel 2025»

Pubblicato 3 mesi faEdizione del 24 agosto 2024

Ancora allerta, paura e sospetti nelle caserme Nato in Germania. Dopo la denuncia del «possibile tentativo di sabotaggio» delle centrali idriche di quattro siti militari (di cui per ora l’unica traccia resta la foto del buco nella recinzione diffusa dalla Bundeswehr) scatta l’allarme arancione alla base aerea di Geilenkirchen, il principale hub operativo dei velivoli Awacs dell’Us Air Force.

«Abbiamo innalzato il livello di sicurezza dopo le informazioni dell’intelligence che indicavano una potenziale minaccia. Si tratta di una misura puramente precauzionale. Non c’è alcun motivo di preoccuparsi» assicura il portavoce della base in Nordreno-Vestfalia senza fornire ulteriori dettagli.

Così in Germania ci si inizia a preoccupare sul serio. Perché spostare la leva dell’allarme dal livello “Normal” a “Charlie” (penultimo grado della scala) collima poco con l’appello ufficiale a star tranquilli. Se si tratta davvero solo di un’azione cautelativa, seppure straordinaria, come mai la soglia d’allarme corrisponde a «minaccia di natura terroristica imminente altamente probabile», che è la traduzione del livello “Charlie” nella lingua standard della Nato?

Nei mesi scorsi il ministro della difesa Boris Pistorius aveva avvertito del «possibile attacco della Russia a uno Stato dell’Alleanza atlantica nel 2025», giustificando così a monte l’allerta generale continuamente in crescita. Resta da capire, però, la tempistica di eventi che si susseguono senza interruzione e tutti insieme.

Contemporaneo all’allarme “Charlie” della base di Geilenkirchen è apparso la scorsa notte un misterioso oggetto non identificato di cui per adesso è noto molto poco. «Droni russi sopra il polo chimico nel Mare del Nord» è il titolo del reportage della Bild che restituisce l’allerta della polizia e della procura di Flensburg per la sicurezza della zona industriale di Brünsbuttel, nel Land dello Schleswig-Holstein. «Negli ultimi giorni più volte sono stati avvistati droni sopra gli impianti chimici. Stavolta gli investigatori hanno ritrovato un oggetto “ostile”, presumibilmente un drone militare».

I sorvoli notturni vanno avanti fin dall’8 agosto e non si limitano a Brünsbuttel: a Itzehoe sono state denunciate analoghe intrusioni lungo la linea del gasdotto locale. Da qui l’avvio di un’indagine per «sospetta attività di agenti a scopo di sabotaggio». I primi dettagli, sparati sul primo tg nazionale: «I droni non sono ancora identificabili. Si dice abbiano acceso e spento le luci ripetutamente. Il sospetto è che abbiano sistemi attivi per evitare di essere tracciati. Potrebbero essere stati lanciati da navi russe nel mare del Nord, ma anche da Kaliningrad distante 800 km». Forse sì, e forse no.

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