Nel giorno in cui il dibattito su Acca Larentia arriva in plenaria, la domanda che aleggia nei corridoi dell’Eurocamera è una sola: come si esprimerà la destra italiana? Lungo che linea si distingueranno i rappresentanti parlamentari che a Roma sostengono il governo Meloni e in Europa appartengono a tre raggruppamenti differenti? Forse per questo, il partito di Salvini – associato in Europa con la tedesca AfD e il Front di Le Pen – sceglie un profilo basso, certificato dall’assenza nella lista degli oratori del leader leghista in Europa Marco Zanni. Tocca al suo collega di partito Borchia bollare il dibattito come «inutile e strumentale», invitando a smettere «di cercare i fantasmi del passato». In campo invece i big di Fratelli d’Italia Fidanza e Procaccini – i due luogotenenti di Meloni a Strasburgo – con quest’ultimo che attacca la sinistra da salotto «che diserta l’Aula per andare a cena» e difende i camerati: «Acca Larentia c’è da anni. Prima il saluto la facevano in migliaia, oggi in pochi. Ma quel saluto non ha mai avuto il senso dell’apologia del fascismo».

Risponde il capodelegazione Pd Brando Benifei che punta il dito contro la normalizzazione dell’estrema destra da parte del governo e cita in proposito sia l’azione dell’avvocatura dello Stato contro i risarcimenti per le vittime del nazi-fascismo che l’immobilismo sul caso Ilaria Salis. In Aula, la M5s Tiziana Beghin ricorda come «Meloni nel 2008 da ministro del governo Berlusconi partecipò a quella commemorazione» mentre Rosa D’Amato, per i Verdi, condanna il silenzio di chi dal governo sarebbe tenuto a rappresentare l’Italia antifascista. Il dibattito sulla lotta alla recrudescenza del neofascismo nell’Ue, sebbene non seguito da voto, si è tenuto alla presenza di Ylvia Johansson, responsabile degli Interni della Commissione Von der Leyen. Era stato calendarizzato per l’Aula la scorsa settimana dopo la richiesta dei Socialisti (con Sinistra, Liberali e Verdi), contraria la destra e astensione dei Popolari. «Importante parlarne qui, da dove deve partire il messaggio che l’estremismo di destra va bloccato e le organizzazioni neofasciste contrastate o sciolte» precisa Benifei al manifesto. Un invito per le istituzioni europee ad agire e vigilare sugli Stati membri. Governo italiano compreso.