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Zelensky: «Scappate finché potete». Ma Washington preferisce andarci cauta

Zelensky: «Scappate finché potete». Ma Washington preferisce andarci cautaDruzhkivka, Donetsk, una scuola bombardata – Ap/Leo Correa

La controffensiva al Sud «Miseramente fallito», secondo il Cremlino, il tentativo ucraino di sfondare le linee. Il Dipartimento di stato Usa non si pronuncia e prende tempo

Pubblicato circa 2 anni faEdizione del 31 agosto 2022

Tanto tuonò che forse piovve. La più volte annunciata “controffensiva” delle forze ucraine nel sud del paese è ufficialmente iniziata, secondo le notizie – lungi come sempre dal poter essere verificate – che giungono da Kiev, rilanciate dagli account del presidente Zelensky in forma di invito rivolto ai soldati russi affinché abbandonino le loro posizioni, se vogliono avere salva la vita.

Ad abbassare il tiro penserà poi uno dei consiglieri presidenziali, Oleksiy Arestovych, che su Telegram conferma l’attacco su vari punti della linea del fronte presso la città di Kherson, precisando al tempo stesso che si tratta di una «operazione dai tempi lunghi che mira a logorare il nemico». E questo non è dovuto tranto a una precisa strategia, quanto al fatto che per un’offensiva su larga scala come quella che molti avrebbero desiderato «i fondi sono limitati».

IL GIORNO PRIMA anche il principale collaboratore di Zelensky, Mykhailo Podolyak, aveva cercato di frenare gli entusiasmi dettati dal desiderio di vittoria, invitando politici ed esperti a «filtrare le informazioni e a lavorare professionalmente per rispetto dei nostri difensori».

Su quanto sta accadendo sul fronte sud non si è fatta attendere la versione altrettanto inverificabile del ministero della Difesa russo, secondo cui sì, un tentativo di offensiva c’è stato nelle regioni di Mykolaiv e Kherson, ma è «miseramente fallito». Con corollario di perdite pesanti, si aggiunge, inflitte alle forze ucraine. A domanda specifica sulla “controffensiva” ucraina durante un incontro stampa, il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov ha (non) risposto laconicamente che «l’operazione militare speciale prosegue secondo i piani».

E VISTI I PRECEDENTI, il Dipartimento di Stato non intende sbilanciarsi e si è preso 24-36 ore di tempo per deliberare se di vera “controffensiva” si tratta. Fatto sta che diversi militari sentiti in forma anonima dal Guardian negano che sia scattata l’ora zero. In linea con il Wall Street Journal, fa notare il quotidiano britannico, quando sostienee che non vi siano le condizioni né da una parte né dall’altra per una prova di forza decisiva. E che quindi «entrambi si preparano a una lunga guerra di posizione».

I russi confermano blackout elettrici e stop alle forniture idriche nelle regioni interessate. Ma un altro giallo nel giallo riguarda l’esatta ubicazione di Kirill Stremousov, messo da Mosca alla guida dell’amministrazione civil-militare di Kherson, che continua a postare video in cui dice di trovarsi al suo posto e che tutto va bene. Ma in uno dei questi – la scoperta è dell’attivista ucraino Serhii Sternenko – si vedrebbe sullo sfondo la cattedrale dell’Annunciazione di Voronezh, che si trova in territorio russo, a 500 km da Kherson.

MENTRE L’ATTENZIONE è tutta rivolta a sud, l’artiglieria russa continua a bersagliare le città contese nel Donbass. E in attesa che la missione Aiea chiarisca almeno qual è la situazione nella centrale nucleare di Zaporizhzhia (Zelensky ieri ha ricevuto a Kiev il direttore dell’agenzia Onu, Rafael Grossi), gli ucraini denunciano bombardamenti russi lungo il corridoio che oggi dovrebbe portare gli ispettori sul luogo, mentre l’amministrazione filo-russa della città di Enerhodar denuncia bombardamenti ucraini lungo la fascia costiera prossima alla centrale.

E così sul fronte degli aiuti internazionali all’Ucraina, esaudendo una richiesta del governo di Kiev, ieri l’Unione europea ha annunciato l’invio non di nuove armi ma di 5,5 milioni di compresse di ioduro di potassio.

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