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Voto spagnolo, cinque donne in prima serata? Sí, se puede

Voto spagnolo, cinque donne in prima serata? Sí, se puede – Afp

Eredità del movimento 15-M Le protagoniste dell'ultimo dibattito nazionale in tv per convincere gli indecisi

Pubblicato circa 5 anni faEdizione del 10 novembre 2019

A 8 anni dal 15-M, il movimento che nel resto del mondo chiamiamo indignados, quell’esperienza politica così innovatrice e per molti aspetti dirompente viene data da molti per chiusa. Il partito nato dalle ceneri di quella pratica politica, Podemos, è entrato ormai nella dinamica politica istituzionale e, pur con le sue proposte ancora innovatrici, ha attivato una modalità più propriamente partitica. In Catalogna, l’energia contestatrice è catalizzata dall’asse identitario e indipendentista.

La lotta per “i diritti civili” e l’autodeterminazione hanno comunque il volto nazionalista, del tutto simmetrico a quello che a livello nazionale portano avanti i partiti più tradizionali, affiancati e superati da Ciudadanos e soprattutto dai fascisti senza complessi di Vox. Lo spostamento verso un discorso più reazionario che conservatore è visibile in tutto il paese. La Spagna si è ormai allineata alla maggior parte degli altri paesi europei.

Ma al netto degli spropositi e dalle iperboli che le campagne elettorali inevitabilmente regalano, c’è un’immagine iconica da mettere in risalto. Quella dell’ultimo grande dibattito nazionale prima delle elezioni, giovedì. Quella di cinque donne, esponenti di primo piano dei principali partiti che discutono in tv, moderate da una delle giornaliste più quotate. María Jesús Montero, ministra delle Finanze socialista, Ana Pastor, ex ministra ed ex presidente della Camera del Pp, Irene Montero, capogruppo parlamentare e numero due di Podemos, Inés Arrimadas, capogruppo parlamentare e numero due di Ciudadanos e infine la deputata dell’Assemblea di Madrid Rocío Monasteiro, di Vox, parlavano agli elettori per convincere gli ultimi indecisi.

Un dibattito ricco di contenuti, uno dei pochi in cui qualcuno si è azzardato a contestare i discorsi xenofobi, omofobi e misogini di Vox. Di gran lunga il miglior dibattito della campagna.

Nonostante tutto, la Spagna è quel paese dove è possibile che cinque politiche facciano ombra, in prime time, ai loro colleghi maschi. Quel paese in cui il governo è formato per due terzi da donne e le parlamentari sono quasi quanto i loro colleghi maschi. Dove i movimenti femministi sono più forti e visibili che mai. Il 15M non è passato invano. Nonostante tutto, sí, se puede.

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