Europa

Von der Leyen bis, oggi la lista. Fitto verso la vicepresidenza

Von der Leyen bis,  oggi la lista. Fitto verso la vicepresidenzaRaffaele Fitto e Ursula von der Leyen – foto LaPresse

All’italiano un ruolo esecutivo, con deleghe a coesione e Pnrr Orbán rinuncia allo show in parlamento causa maltempo

Pubblicato 2 mesi faEdizione del 17 settembre 2024

Non avrà il portafoglio dell’Economia – quello del commissario uscente Paolo Gentiloni, che probabilmente andrà al francese Stéphane Séjourné – ma le deleghe alla Coesione e al Next generation Eu (Pnrr), mentre è confermato anche il ruolo di vicepresidente esecutivo. Questo, secondo le anticipazioni è quanto Raffaele Fitto potrà ottenere come commissario italiano nell’esecutivo von der Leyen II.

LA CONFERMA arriverà stamattina, quando la presidente presenterà finalmente la nuova commissione di fronte ai leader delle forze politiche e alla presidente dell’Eurocamera, Roberta Metsola. Le due si sono incontrate ieri pomeriggio a Strasburgo ostentando un perfetto allineamento. Il nome della commissaria slovena ancora latita, la rinuncia del commissario francese Thierry Breton, prontamente sostituito da Macron con il ministro dimissionario degli esteri Séjourné, è certamente un brutto colpo. Ma von der Leyen va per la sua strada.

LE SPINE per la presidente della Commissione arriveranno a breve, non appena tutte le carte saranno scoperte. «Il Parlamento è pronto», sottolinea Metsola. Perché sarà l’Eurocamera a tornare centrale da oggi in poi, con il potere di decidere chi rimane e chi cade tra i commissari designati, quando arriverà il momento delle audizioni.

La giornata di ieri era iniziata anche con un’assenza annunciata. Proprio mentre Ursula von der Leyen apprende la notizia delle dimissioni di Breton e del suo duro atto di accusa, il leader ungherese Viktor Orbán annuncia via social che non sarà presente a Strasburgo domani mattina per elencare le priorità del semestre di presidenza ungherese (tra l’altro arrivato già quasi a metà mandato). «A causa delle condizioni meteorologiche estreme e dell’inondazione in corso in Ungheria ho posticipato tutti i miei impegni internazionali».

L’INTERVENTO del premier ungherese e il successivo dibattito, previsto durante la sessione plenaria dell’Eurocamera, spostata a un’occasione successiva ancora da stabilire, saranno rimpiazzati da un dibattito sulle devastanti inondazioni nell’Europa centrale. La presidente dell’Aula Metsola si impegna a fare tutto il possibile per le popolazioni del centro ed est Europa colpite dal maltempo.

Pochi in effetti dubitano che il leader sovranista abbia preso la palla al balzo per non presenziare davanti all’Eurocamera. Molti invece a Strasburgo sono convinti che Orbán sia stato costretto a rinunciare a una ribalta che avrebbe molto gradito. Non fosse altro per provocare e restare un giorno in più al centro dell’attenzione. «Più che un presidente temporaneo, è un problema permanente dell’Ue», ironizza Sandro Gozi, eurodeputato di Renew Europe. «Se si fosse presentato, gli avrei chiesto come è possibile che il capo di uno stato membro possa impunemente infrangere i diritti fondamentali dell’Ue».

«ORBÁN DOVRÀ comunque venire in un Parlamento che ha sottolineato la non credibilità del ruolo di presidenza che al momento ricopre» sottolinea Tineke Strik, europarlamentare olandese dei Greens da pochi giorni nominata relatrice sullo Stato di diritto in Ungheria. Un altro problema urgente per l’Ue è che l’Ungheria si mette di traverso sugli aiuti all’Ucraina. «Si è trovato un margine legale per aggirare l’Ungheria e liberare 1,4 miliardi di euro di entrate provenienti dai beni russi congelati per inviare sostegno militare a Kiev», osserva l’eurodeputata Green. «A luglio una risoluzione dell’Eurocamera ha chiesto che il Consiglio trovi un solido regime giuridico per la confisca dei beni statali russi congelati dall’Ue. Questo impedirebbe potenziali tentativi di ricatto ogni volta che i fondi vengono rilasciati», conclude la Tineke.

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