Benvenute in Polonia. Ong, amministrazioni locali e comuni cittadini continuano a formare gli ingranaggi di una straordinaria macchina della solidarietà che ha permesso di gestire l’arrivo o, in alcuni casi, il transito, di almeno 2.8 milioni di ucraini dall’inizio dell’invasione russa. Ma per le profughe che si trovano a gestire una gravidanza indesiderata, il Paese sulla Vistola non è affatto la terra promessa, anzi. E dal mese scorso che i volontari dalla fondazione antiabortista «Vita e Famiglia» provano a fare proseliti tra le profughe al loro ingresso in Polonia. In alcuni casi, i volantini «informativi» bilingue, polacco e ucraino, preparati...