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Voice of Europe si difende: «Mai pagato eurodeputati»

Voice of Europe si difende: «Mai pagato eurodeputati»Un uomo scende le scale durante una sessione speciale sul lobbismo al Parlamento europeo a Strasburgo, in Francia – Ap

Il portale con sede a Praga Respinge l’accusa di aver «pagato» parlamentari europei per diffondere notizie a favore della Russia, promette azioni legali contro il governo della Repubblica ceca e attacca i «media globalisti». Voice of […]

Pubblicato 7 mesi faEdizione del 2 aprile 2024

Respinge l’accusa di aver «pagato» parlamentari europei per diffondere notizie a favore della Russia, promette azioni legali contro il governo della Repubblica ceca e attacca i «media globalisti». Voice of Europe, la testata accusata di essere la cinghia di trasmissione della propaganda di Mosca in Europa, è intervenuta ieri su X per respingere le accuse lanciate nei giorni scorsi dal Security information service (Bis) della Repubblica ceca che ha denunciato una rete organizzata dalla Russia per influenzare le elezioni europee di giugno, rete alla quale avrebbero collaborato alcuni politici europei intervenendo su Voice of Europe.

«La nostra testata giornalistica – è la smentita del sito che ha sede a Praga – è orgogliosa di fornire una piattaforma che consente a qualsiasi politico o pensatore europeo di esprimere liberamente i propri punti di vista e le proprie opinioni». «I nostri giornalisti, redattori e dirigenti sono persone rispettose della legge e non hanno visto alcuna dichiarazione da parte delle autorità ceche che spieghi la loro strana decisione di metterci a tacere a tutti gli effetti», si spiega facendo riferimento proprio alle rivelazioni giunte dal Security information service ceco.

Secondo il quotidiano ceco Denik N, che ha citato una fonte del ministero degli Esteri di Praga, i politici che avrebbero ricevuto soldi da Mosca sarebbero originari di Belgio, Francia, Germania, Ungheria, Paesi Bassi e Polonia mentre il primo ministro Petr Fiala le attività delle rete sarebbero documentate in 300 pagine del Comitato di vigilanza bancaria. «Con le sue azioni autoritarie – ha scritto ieri Voice of Europe -, l’amministrazione Fiala ci ha privato del diritto a un processo equo e ha creato un pericoloso precedente nelle relazioni tra governo e media all’interno dell’Unione europea».

«Sì, oggi siamo noi a essere presi di mira, ma domani potrebbero essere Deutschland-Kurier, Valeurs Actuelles, Junge Freiheit, Epoch Times, Tucker Carlson, Breitbart e poi forse Elon Musk e Twitter/X, oltre a chiunque altro Fiala e i suoi partner globalisti possano trovare pericoloso». «Noi reagiremo. E andremo avanti. Ci vorrà un po’ di tempo per ripristinare il corretto funzionamento del nostro sito, ma i nostri account sui social network sono di nuovo attivi. E cause legali contro il governo ceco sono in arrivo».

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