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Salis: «L’Ungheria minaccia i diritti e le libertà Ue»

Salis: «L’Ungheria minaccia i diritti e le libertà Ue»Ilaria Salis – Ansa

Salis sul caso dell'antifascista Maja T I legami di Orban «con le peggiori destre europee»

Pubblicato circa 2 ore faEdizione del 9 ottobre 2024

Oggi, a Strasburgo, Viktor Orbán incontra gli eurodeputati e Ursula von der Leyen per confrontarsi sul programma della presidenza di turno dell’Ue.
Ma ieri, Ilaria Salis non ha risparmiato le critiche nei suoi confronti. «Trovo molto preoccupante il fatto che un paese come la Germania, storicamente molto attento allo stato di diritto, al rispetto dei diritti della persona, abbia deciso di collaborare con l’Ungheria di Orbán», ha detto Salis nel corso della conferenza stampa a Bruxelles a proposito della decisione delle autorità tedesche, lo scorso giugno, di estradare Maja T., tedesca, militante antifascista non binaria. «In Ungheria evidentemente i diritti più basilari non sono garantiti – ha proseguito – E io ritengo invece che gli Stati membri dell’Unione europea dovrebbero bloccare immediatamente tutte le estradizioni verso l’Ungheria».

Dalla Germania all’Austria e dall’Austria all’Ungheria: ammanettata mani e piedi, con un sacco sulla testa e privata della possibilità di bere, Maja T. è stata condotta nella cella di un carcere di Budapest molto familiare a Salis, dove è detenuta in condizioni durissime. «E tutto ciò – ha detto ancora l’eurodeputata – è stato fatto dalle autorità tedesche prima che si esprimesse la Corte Costituzionale federale, che poi di fatto si è espressa chiedendo il blocco temporaneo dell’estradizione, ma quando Maja ormai era già stata consegnata nelle mani delle autorità ungheresi».

I legami di Orbán «con le peggiori destre europee» non sorprendono Salis, che ha ricordato la partecipazione del presidente ungherese al raduno della Lega a Pontida, la scorsa domenica, insieme agli altri partiti di estrema destra che sono confluiti nei Patrioti d’Europa. Salis si è soffermata sull’incompatibilità tra la presidenza di turno dell’Ue e i valori fondanti dell’Unione stessa: «Orbán e i suoi solidali sovranisti sono una variante autoritaria del capitalismo globale, si pongono in modo falso come difensori delle classi popolari quando in realtà lavorano solo a vantaggio delle élite economiche nazionali e sono un ostacolo ad amicizia, solidarietà e fratellanza fra i popoli, e rappresentano una minaccia per tutti i cittadini che aspirano a vivere in libertà in Europa». Fa appello ai movimenti queer per la difesa dei diritti delle persone Lgbt+ come Maja, sistematicamente violati da Budapest. E fa sapere di voler intervenire oggi per esprimere il proprio punto di vista davanti al presidente ungherese.

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