Partito Ue per AfD ok dall’Eurocamera
Europa Il panorama politico europeo ha due nuovi contenitori. Contrapposti ideologicamente, ma nati nello stesso giorno per ragioni più che altro burocratiche, dato il via libera ieri da parte di una […]
Europa Il panorama politico europeo ha due nuovi contenitori. Contrapposti ideologicamente, ma nati nello stesso giorno per ragioni più che altro burocratiche, dato il via libera ieri da parte di una […]
Il panorama politico europeo ha due nuovi contenitori. Contrapposti ideologicamente, ma nati nello stesso giorno per ragioni più che altro burocratiche, dato il via libera ieri da parte di una specifica Autorità dell’Eurocamera.
Il primo è il partito “Europa delle nazioni sovrane” (Esn), costruito intorno al tedesco Afd, che alla vigilia delle europee era stato cacciato perfino da «Identità e Democrazia» di Le Pen e Salvini.
L’altro è invece il nuovo progetto della sinistra radicale, denominato “Alleanza europea per i popoli e il pianeta” (Ela), di cui fanno parte la France Insoumise e gli spagnoli di Podemos – formazione che si aggiunge al già presente (e finora unico) «partito della Sinistra europea».
Gli «europartiti» sono contenitori in cui confluiscono le formazioni nazionali, diversi ma complementari rispetto ai gruppi parlamentari. Soprattutto, gli europartiti possono raccogliere una quota di finanziamento pubblico non trascurabile. Parliamo di una torta complessiva di 46 milioni di euro previsti per il 2025, che vanno in ordine alle famiglie più rappresentate in termini di voti, come i popolari (circa 13 milioni di euro), i socialisti, (circa 10), i conservatori di Ecr (circa 5). Ai nuovi arrivati dovrebbe spettare una quota annuale che si aggira intorno ai 2 milioni per Ela e più o meno 1,6 per Esn.
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