La prima volta che l’avevamo vista, Santa Maria ad Cryptas, a pochi giorni da quel tragico 6 aprile di dieci anni fa, era una chiesa ferita, con il suo portale a sesto acuto puntellato in emergenza, cedimenti strutturali sulla parete laterale di destra. All’interno, c’erano molti calcinacci in quello spazio a scrigno costituito da una sola navata: alcune figure di santi – come san Martino e san Giorgio – erano frammenti da rimettere insieme come fossero un puzzle. In controfacciata, il Giudizio universale aveva retto all’urto della sciagurata notte e agli assestamenti dei giorni seguenti, presentando solo qualche piccola fessura....