Dopo una settimana di ansia con voci che si inseguivano di un imminente innalzamento dell’allerta nei Campi Flegrei ad arancione, cioè al livello di preallarme, ieri pomeriggio il ministro della Protezione civile Nello Musumeci ha totalmente cambiato lo scenario. Dopo l’incontro con i sindaci dell’area e gli esperti, fra i quali il presidente dell’Ingv Carlo Doglioni, ha affermato: «L’allerta gialla nei Campi Flegrei è ampiamente confermata, al momento non si evincono nuovi sollevamenti di terreno. L’arancione non è all’orizzonte. La commissione Grandi rischi ha chiesto di intensificare le esercitazioni».

LA STESSA MATTINA però, in audizione alla commissione Ambiente della Camera, aveva dato una risposta differente: «La commissione Grandi rischi si è riunita il 27 e 28 ottobre per un approfondimento tecnico. In base a quanto emerso, la commissione rafforza l’evidenza del coinvolgimento di magma nell’attuale bradisismo. Questo non significa presenza di magma in superficie, ma che il magma ha un ruolo nel fenomeno bradisismico. La commissione ha ritenuto opportuno che le esercitazioni si intensifichino e si preparino alla necessità di passare verso un livello di allerta superiore a giallo». Passare ad arancione, quindi, che implica in zona rossa il trasferimento delle persone presenti negli ospedali (quattro strutture, oltre a diverse Case di cura. I pazienti adulti dovrebbero confluire al Cardarelli) e nei due istituti penitenziari, mentre chi vuole allontanarsi può farlo in autonomia ricevendo un contributo economico.

L’ESITO della commissione era stato diffuso il 31 ottobre, lo stesso giorno l’Osservatorio vesuviano aveva pubblicato il bollettino sul bradisismo: «Nella settimana dal 23 al 29 ottobre, nell’area dei Campi Flegrei, sono stati localizzati 22 terremoti con magnitudo tra 0 e 2» cioè una forte riduzione delle scosse sia di numero che di intensità. Inoltre «negli ultimi 15 giorni si registra un generale rallentamento del processo deformativo. Non si segnalano variazioni significative dei parametri geochimici. Non si evidenziano elementi tali da suggerire significative evoluzioni a breve termine». In sostanza, rispetto alla crisi di agosto/settembre, il quadro è migliorato. E allora perché l’allarme? In base ad alcuni modelli previsionali che, evidentemente, non hanno trovato riscontro nei dati rilevati.

LA POLEMICA tra esperti è rimasta sotto traccia ma intanto la popolazione si è spaventata, i turisti hanno cancellato le prenotazioni. Il sindaco di Bacoli, Josi Della Ragione, prima dell’incontro di ieri: «L’allerta arancione rappresenterebbe una pandemia bis per 500mila persone. Le parole sbagliate del ministro Musumeci stanno facendo molti più danni delle scosse: si tratta di allarmismo abnorme, non supportato da dati scientifici. Si rischia un’enorme depressione economica e sociale che farà scappare le persone. Bisogna invece lavorare affinché i Campi Flegrei siano ancora più resilienti potenziando i costoni, realizzando le vie di fuga».

LA ZONA ROSSA a rischio vulcanico comprende i comuni di Pozzuoli, Bacoli, Monte di Procida, Quarto e parte di Napoli per circa mezzo milione di abitanti. Gli esperti hanno adesso individuato un’ulteriore «zona bradisismo» che comprende 85mila persone e 15mila edifici, un’area dalla forma di un semicerchio che include parte di Napoli, Pozzuoli e Bacoli: «È stata definita tenuto conto di una media di 10 centimetri di sollevamento del suolo negli ultimi 8 anni – ha spiegato ieri Musumeci -. Dal 2019 il ritmo del sollevamento è raddoppiato ma questo non comporta un innalzamento dell’allarme. Continuiamo a lavorare per intensificare le esercitazioni e avviare la ricognizione della vulnerabilità degli edifici pubblici e privati. Insieme allo sciame sismico, ogni giorno si registrano migliaia di tonnellate di gas Co2. L’Arpa dovrà intensificare il monitoraggio». Alla regione Campania il compito di redigere il piano della comunicazione entro il 27 novembre che dovrà coinvolgere gli studenti di circa 125 istituti.

L’OSSERVATORIO VESUVIANO ieri sera ha pubblicato il bollettino mensile sul bradisismo: «Da gennaio al 20 settembre 2023 il valore medio della velocità di sollevamento nell’area di massima deformazione è stato di circa 15 millimetri al mese. Nell’intervallo 21-23 settembre si è registrato un incremento del sollevamento del suolo con valori massimi di circa 10 millimetri. Successivamente, e fino alla metà di ottobre circa, le velocità del sollevamento sono ritornate ai valori precedenti registrati nel 2023, mentre negli ultimi 15 giorni di ottobre si registra un generale rallentamento del processo deformativo». Il sindaco di Bacoli dopo la riunione ha commentato: «Abbiamo perso una settimana per una comunicazione sbagliata, si rettifica quanto detto da Musumeci. Attendiamo il decreto Campi Flegrei, 52 milioni investiti in prevenzione».

DA AVS Angelo Bonelli: «Il ministro deve venire a riferire in aula su questa vicenda, perché deve chiarire al Parlamento italiano il perché di questi cambiamenti sull’allerta nell’arco di poche ore». E i parlamentati Pd: «Siamo lontani da una gestione ordinata, coordinata con gli enti locali e consapevole dei rischi. Emerge poi l’insufficienza della risposta prevista nel decreto che stiamo discutendo».