Politica

Firenze, la protesta dei comitati contro il G7 del turismo

Flash mob del Movimento salviamo Firenze per viverci per protestare contro gli affitti brevi senza regolamentazioneFlash mob del Movimento salviamo Firenze per viverci per protestare contro gli affitti brevi senza regolamentazione – Claudio Giovannini /Ansa

Il dibattito A Palazzo Vecchio i ministri parlano di crescita e intelligenza artificiale per l’industria delle vacanze; nel centro storico i cittadini subiscono l'overtourism

Pubblicato circa un'ora faEdizione del 15 novembre 2024

A Palazzo Vecchio i ministri del turismo parlano di crescita e intelligenza artificiale per l’industria delle vacanze; nel centro storico di Firenze i cittadini subiscono le devastazioni causate dai troppi visitatori. Al primo G7 sul turismo, che si chiude oggi nel capoluogo toscano, la madrina di casa Daniela Santanchè sottolinea che il settore «ha prospettive di fortissima crescita» ed «è fondamentale accompagnare questa espansione».

Per diffondere la sua visione di sviluppo ovunque e a tutti i costi, la ministra ha iniziato da un side event organizzato mercoledì, per parlare di «Innovazione, ispirazione e sostenibilità» solo con chi dal turismo ci guadagna, senza subire i problemi: c’erano gli amministratori delegati di Ita Airways, Msc, Costa Crociere e grandi catene alberghiere, ma anche imprenditori del settore come Andrea Bocelli, Bernabò Bocca e Flavio Briatore, secondo il quale «dobbiamo vendere meglio l’Italia», poiché «il turismo è una risorsa da valorizzare».

Non la pensano così gli attivisti locali – unitisi nella rete «Il turismo passa, Firenze resta» – che hanno organizzato alcune contro-iniziative. Il comitato Salviamo Firenze, che già la scorsa settimana aveva attaccato centinaia di X rosse sulle cassette per chiavi installate fuori dagli appartamenti turistici, ha organizzato un flash-mob di «non-benvenuto» al G7, accendendo fumogeni ed esponendo uno striscione con la scritta «Speculazione in corso». Ieri pomeriggio si è tenuto un presidio di protesta davanti alla stazione di Santa Maria Novella.

A Firenze, denuncia il comitato, «il turismo ha portato un’espansione incontrollata degli affitti brevi, l’impennata dei costi immobiliari e di locazione, la svendita di patrimonio pubblico a fini ricettivi o abitativi di lusso, l’adeguamento dell’intero tessuto economico cittadino alla domanda ricettiva e di ristorazione, che produce lavoro precario e sottopagato». Secondo Salviamo Firenze, «gli interessi speculativi di fondi immobiliari, agenzie, piattaforme e proprietari annientano la possibilità di vivere, lavorare e studiare a Firenze, sfruttando anche la completa assenza di qualsiasi regolamentazione».

L’inerzia istituzionale è una delle principali cause della turistificazione. Durante il G7 Santanchè ha rivendicato che il governo Meloni è stato il primo a intervenire sugli affitti brevi; ma la norma ha solo introdotto un sistema di licenze, senza imporre alcun limite. Anche le proposte discusse a margine del vertice si sono concentrate su aspetti secondari e ininfluenti. La ministra ha proposto una «tassa di soggiorno proporzionale al costo dell’hotel», una sorta di patrimoniale per turisti che però non si capisce come possa limitare i flussi; mentre la sindaca di Firenze Sara Funaro ha annunciato di voler proibire le keybox fuori dai palazzi. Un’idea su cui si è detta d’accordo Santanchè, che ne ha fatto una questione estetica («sono davvero brutte, perché vengono messe su questi palazzi meravigliosi»).

D’altronde, per la ministra «l’Italia è condannata alla bellezza»; dunque anche il G7 l’ha messa in mostra, tra la riunione nel suggestivo Salone dei Cinquecento e la gita con le delegazioni estere nel borgo medievale di Monteriggioni, a bordo di un treno storico. A dimostrare che, come hanno denunciato Arci Firenze e Rete democratica fiorentina, «il G7 sul turismo ha dichiarati intenti promozionali di un settore già più che in salute, senza un contenuto critico adeguato. L’ennesima occasione di fugace e logorante uso del patrimonio di Firenze e nessun aiuto al contenimento degli effetti della speculazione».

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