Il serbatoio della bicicletta sono le gambe, ma questo non significa che l’economia legata a chi vive il turismo pedalando sia marginale. In Italia, ormai vale 5,5 miliardi di euro, come spiega la 4a edizione del Rapporto «Viaggiare con la bici 2024», realizzato dall’Istituto Nazionale Ricerche Turistiche delle Camere di Commercio e Legambiente in collaborazione con Bikenomist, presentato ieri a Bologna, dove fino al 7 aprile è in programma la Fiera del cicloturismo.

Nel 2019, il cicloturismo veniva identificato come un fenomeno emergente, che oggi diventa una voce «forte e chiara» dell’offerta turistica, che -in uno scenario in cui la domanda turistica è sempre più caratterizzata dal desiderio di vivere momenti ed esperienze a forte impatto emotivo- sta innescando un circuito virtuoso tra una domanda sempre più attenta, caratterizzata da interessi trasversali e una capacità di spesa medio-alta, e un’offerta di servizi che vanno specializzandosi, «così da rendere il cicloturismo uno dei nuovi turismi di punta in ambito esperienziale ed emozionale» come spiega il comunicato stampa di presentazione del rapporto.

I dati relativi alle presenze sono quelli dell’Osservatorio sull’Economia del Turismo delle Camere di Commercio, che restituisce la stima di oltre 56 milioni di presenze cicloturistiche nel 2023, il 6,7% di quelle complessive registrate in Italia: uno degli elementi che appare rilevante è quello che vede le presenze direttamente associabili alla fruizione cicloturistica crescere di un ulteriore 4% rispetto ai 54 milioni di presenze registrati nel 2019, anno che, come ben sappiamo, ha rappresentato il picco del turismo italiano nell’ultimo decennio.

Questo trova riscontro nell’aumento del fatturato, che nel 2023 è stato in crescita del 35% sul 2022 e del 19% sul 2019 (quando era 4,6 miliardi). «Il cicloturista spende in media 95 euro al giorno per l’acquisto di beni e servizi, un importo che per gli stranieri sale a 104,5 euro: cifre che appaiono rilevanti, se consideriamo che la spesa media giornaliera del totale dei turisti in visita nel nostro Paese è pari a 59,6 euro» spiega il rapporto.

«Il cicloturismo italiano è molto cresciuto in questi ultimi anni – sottolinea il dirigente dell’area Ricerca di ISNART Paolo Bulleri – anche grazie agli sforzi di tanti imprenditori che hanno saputo investire per offrire esperienze e servizi di qualità, contribuendo a ‘vivificare’, anche economicamente, molte aree interne del Paese, lontane dai tradizionali flussi turistici. Credo, tuttavia, che ci siano ancora ampi spazi di mercato da cogliere e che per farlo serva una vision coerente ed integrata che sappia ancor meglio posizionare l’offerta cicloturistica del Paese, in particolare sui mercati internazionali».

Secondo l’Osservatorio, il profilo del cicloturista in Italia è ben definito: chi ha pedalato nell’estate 2023 è, in prevalenza, un Millennial (47%), con un livello di istruzione medio-alto, svolge una professione (86%) e dichiara un reddito medio (52%) o addirittura medio-alto (24%), il che lo rende un target economicamente molto appetibile per i territori.

Il cicloturista in Italia viaggia in compagnia del proprio partner (41%), della famiglia (26,7%) o di amici (17%). Soprattutto, è un turista «trasversale» per cui l’uso della bicicletta fa da «trasversale» tra interessi e motivazioni turistiche variegate, che vanno dalle visite al patrimonio artistico-monumentale (37%) all’immersione in quello naturalistico (36,4%), dalle esperienze enogastronomiche (24%) a quelle orientate al benessere in senso lato (8%).