Verso il Super Tuesday, l’incognita del Texas
Elettorale americana Il Texas non é famoso nel mondo per la sua tradizione di sinistra ma nonostante un governatore di estrema destra, Greg Abbott, e un senatore che è la bandiera degli ultrà conservatori, Ted Cruz, negli ultimi anni qualcosa sta cambiando
Elettorale americana Il Texas non é famoso nel mondo per la sua tradizione di sinistra ma nonostante un governatore di estrema destra, Greg Abbott, e un senatore che è la bandiera degli ultrà conservatori, Ted Cruz, negli ultimi anni qualcosa sta cambiando
Il 5 marzo sarà Super Tuesday, il giorno in cui in diversi stati si svolgono le primarie presidenziali per assegnare un pacchetto notevole di delegati, con un impatto significativo sulla corsa alla nomination presidenziale. Questo in un anno elettorale normale Quest anno il risultato non sarà sorprendente, dato che già da mesi si sa che Biden e Trump non hanno veri rivali e saranno loro ad essere i candidati in corsa, a meno che non intervengano fattori esterni che non hanno niente a che vedere col voto delle primarie. Ad essere sorprendente, però, è uno degli Stati in cui si voterà martedì prossimo, il Texas, stato in fase di (lenta) transizione.
Il Texas non é famoso nel mondo per la sua tradizione di sinistra ma nonostante un governatore di estrema destra, Greg Abbott, e un senatore che è la bandiera degli ultrà conservatori, Ted Cruz, negli ultimi anni qualcosa sta cambiando, e un movimento liberal sta crescendo all’interno dello stato. Le cause di questa vena di sinistra sono demografiche, economiche e sociali: uno dei fattori principali è la crescita della popolazione urbana e suburbana che tende tradizionalmente ad essere più progressista rispetto alle aree rurali.
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Il gelato di Biden non piace ad elettori arabi e giovani dei campusLa crescita di queste aree è stata causata in particolare dalla California, per la precisione dalla Silicon Valley diventata carissima, i cui lavoratori, potendo svolgere le loro mansioni da remoto, si sono spostati nel vicino Texas, dove le tasse sono inferiori, i prezzi delle case molto più bassi, e si sono concentrati nelle stesse aree “californizzandole”, come dicono i texani repubblicani inorriditi. Questo per i conservatori è vero fumo negli occhi, di fatto le grandi città come Houston, Austin, e Dallas, hanno visto un aumento significativo della diversità demografica e un’apertura verso idee più progressiste, diventando centri di attività politica e culturale.
La crescita economica dello stato ha portato anche ad una maggiore consapevolezza dei problemi ambientali e sociali, e questo ha contribuito a spingere molti texani, specialmente i più giovani, ad abbracciare idee liberal sulla protezione dell’ambiente, i diritti civili, e l’assistenza sanitaria universale. Le ultime elezioni hanno fatto segnare un aumento costante della partecipazione elettorale tra i giovani, le minoranze e le donne i cui diritti sono sotto attacco costante da parte dei repubblicani, che non si risparmiano nei tentativi di limitare l’autodeterminazione di questi gruppi.
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Il podcast sulle elezioni presidenziali americaneOltre alla capitale, Dallas, si è creato una specie di triangolo liberal nel sud del Texas, composto da Houston, Austin e San Antonio. Queste aree metropolitane stanno emergendo come modelli distintivi dell’urbanistica del 21° secolo, più orientate alla crescita, espansive orizzontalmente, policentriche e diversificate in termini di popolazione e settori rispetto alla maggior parte delle altre metropoli. Questo modello del Texas ha innescato una migrazione in entrata e una vitalità economica che non ha eguali negli Usa e quello spirito liberal che non si aspettava.
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