Trump alla Casa bianca, mentre il Gop conquista anche la Camera
Stati uniti Tripletta repubblicana, e scambi di cortesie fra il futuro presidente e Biden. Nel 2020 il tycoon aveva rifiutato di ospitare il vincitore, e ancora non ha mai riconosciuto la sua sconfitta
Stati uniti Tripletta repubblicana, e scambi di cortesie fra il futuro presidente e Biden. Nel 2020 il tycoon aveva rifiutato di ospitare il vincitore, e ancora non ha mai riconosciuto la sua sconfitta
L’ultima volta che Donald Trump era stato allo Studio Ovale, aveva lasciato una lettera per Joe Biden, infilata nel cassetto della Resolute Desk, scritta con un tono sorprendentemente cortese per qualcuno che aveva tentato un colpo di stato. Ora è tornato alla Casa bianca per un incontro con Biden, dopo aver vinto il voto e crogiolandosi nel suo ritorno al potere. Potere assoluto, come hanno confermato nella serata di ieri le proiezioni della Cnn: il partito repubblicano ha raggiunto la soglia dei 218 seggi necessari per il controllo della Camera, conquistando così sia il governo che entrambi i rami del parlamento.
DA PARTE SUA l’ultimo commento di Biden su Trump era arrivato dalla Pennsylvania, durante una pausa dai comizi,in cui desciveva il tycoon come qualcuno «che ti piacerebbe prendere a calci nel sedere». Tutto questo aleggiava nell’aria mentre Trump e Biden si stringevano la mano e il presidente in carica parlava al presidente eletto dell’importanza di un pacifico passaggio dei poteri. In risposta Trump ha affermato che la politica «è dura», ma ha ringraziato il presidente per il suo intento di facilitare una transizione senza drammi. «Spesso la politica non è un mondo piacevole – ha detto Trump – Ma oggi è una bella giornata e sono grato per questa transizione così liscia». «Prego», ha risposto Biden.
Quando nel 2020 ha lasciato la Casa bianca Trump non aveva offerto a Biden lo stesso incontro, visto che si era rifiutato di riconoscere – e non ha ancora mai riconosciuto – la sconfitta elettorale, creando non pochi problemi all’amministrazione entrante.
Nessun problema di incontri imbarazzanti, invece, per la first lady Jill Biden, in quanto il futuro presidente è arrivato a Washington senza sua moglie Melania che ha rifiutato l’incontro ufficiale alla Casa Bianca, una tradizione decennale interrotta nel 2020 proprio dalla signora Trump.
JILL BIDEN ha salutato Donald Trump al suo arrivo e gli ha consegnato una lettera di congratulazioni scritta a mano per sua moglie. Dopo la stretta di mano e le foto di rito, Biden e Trump non hanno risposto alle domande dei giornalisti, e il tycoon, dopo due ore di incontro a porte chiuse con il presidente in carica, ha lasciato la Casa bianca senza fermarsi, non approfittando, come suo solito, della presenza dei media per improvvisare una conferenza stampa.
Il suo ritorno alla sede del potere di Washington è sembrato voler segnare un nuovo corso, in cui il tycoon si presenta come “presidenziale”, seguendo le direttive della sua nuova capo dello staff Susie Wiles, che ha curato la sua campagna elettorale e di cui, visti i risultati ottenuti, Trump si fida.
Intanto, i repubblicani al Senato hanno scelto il senatore John Thune del South Dakota come loro nuovo leader, respingendo il candidato più vicino a Trump, Rick Scott, per sostituire il fedele sostenitore del Gop Mitch McConnell. Thune ha sconfitto 29-24 Scott, della Florida, trumpiano di ferro.
QUESTO CAMBIO di leadership rappresenta un momento straordinario per il Senato Usa, dove McConnell è rimasto al potere per 18 anni praticamente senza incontrare rivali. In passato Trump si era scagliato contro Thune per via del suo rifiuto di sostenerlo nel tentativo di ribaltare le elezioni del 2020, ma negli anni il senatore ha lavorato molto per migliorare il loro rapporto.
Prima di arrivare alla Casa Bianca Trump ha incontrato i repubblicani alla Camera, dove avrebbe dato, secondo le testimonianze di alcuni presenti, il suo endorsement ancora non ufficiale a Mike Johnson per il ruolo di Speaker. «Non è bello vincere? – ha detto Trup rivolgendosi si deputati – È bello vincere. È sempre bello vincere».
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