Fuga da X, ma la piattaforma è la più scaricata
Stati uniti Lascia anche il Guardian: «Social tossico». Infuria il dibattito anche in Italia. In massa vanno su BlueSky: 1 milione di nuovi utenti
Stati uniti Lascia anche il Guardian: «Social tossico». Infuria il dibattito anche in Italia. In massa vanno su BlueSky: 1 milione di nuovi utenti
È il secondo “esodo” da X – che ai tempi del primo si chiamava ancora Twitter – da quando Elon Musk lo ha acquistato nel 2022, facendone il braccio armato della propaganda della destra estrema e poi della campagna elettorale di Donald Trump. L’istituzione più illustre a lasciare la piattaforma è il Guardian, che non chiude i suoi oltre 80 account – e lascia liberi i suoi giornalisti di continuare a “twittare” – ma annuncia che non posterà più su X: «È qualcosa a cui stavamo riflettendo da tempo, in considerazione dei contenuti spesso disturbanti della piattaforma, incluse teorie del complotto di estrema destra e razzismo. La campagna elettorale statunitense è servita solo a sottolineare che X è una piattaforma tossica e che il suo proprietario, Elon Musk, è stato in grado di servirsene per influenzare e dare forma al dibattito politico». Si accodano figure pubbliche assortite, da Jamie Lee Curtis al giornalista Don Lemon – e anche in Italia infuria il dibattito: chi non prende la decisione di lasciare la piattaforma (come hanno fatto fra i tanti gli Elio e le storie tese e Piero Pelù) si sente in dovere di spiegare perché il boicottaggio è fallimentare. Fra i “fuoriusciti” anche il presidente della Fnsi Vittorio Di Trapani. Di recente la piattaforma era stata abbandonata anche dalla Berlinale, e a ridosso dell’avvento di Musk, che la aveva etichettata su X un «media affiliato allo stato», anche la stazione radiofonica Usa Npr.
IN MOLTI, tra cui il rapper Flavor Flav dei Public Enemy, invitano a trasferirsi su BlueSky, la piattaforma lanciata nel 2021 proprio dall’ex Ceo di Twitter Jack Dorsey e che nella settimana post elettorale ha raccolto un milione di nuovi utenti – principalmente statunitensi, inglesi e canadesi. In tutto sono 14,7 milioni, Twitter ne ha 200 milioni. 275 milioni circa sono invece gli utenti di Threads, la piattaforma analoga a Twitter lanciata da Mark Zuckerberg nell’estate 2023 proprio per accogliere gli esuli dell’ex Twitter. Un post dell’account ufficiale di BlueSky, quando si è saputo che Musk avrebbe passato la notte del voto a Mar-a-Lago insieme a Trump, sottolineava che «possiamo garantire che nessun membro del team siederà insieme a un candidato presidenziale stanotte, dandogli il controllo diretto di ciò che potete vedere online».
Su alcuni giornali Usa sono usciti commenti che sostengono la necessità di lasciare la piattaforma: «Se siete ancora sul sito di Elon Musk fate parte del problema», scriveva Timothy Noah su The New Republic subito dopo le elezioni.
Ma già lo scorso agosto, la testata tecnologica Tech Crunchpubblicava un articolo dal titolo The Exodus that Wasn’t, L’esodo che non c’è stato. Nonostante l’abbandono di molti utenti, i tagli al personale, la fuga degli inserzionisti, la perdita – secondo alcune stime – dell’80% del valore di mercato di X, il traffico sulla piattaforma non sembrava essere rallentato.
E nonostante le diserzioni, ieri X era la piattaforma “di news” più scaricata sugli app store Ios sia italiani che statunitensi. Per non parlare del fatto che in un solo giorno, il 6 novembre, Musk ha visto crescere le sue quotazioni a Wall Street di 26.5 miliardi di dollari. In un solo giorno, più della metà della sua spesa per comprare X.
I consigli di mema
Gli articoli dall'Archivio per approfondire questo argomento