Versailles, Macron affronta Putin
Francia/Russia Dialogo «estremamente franco e diretto» per il presidente francese, «punti di riavvicinamento più che frizioni», per il russo. Tutti i punti controversi sul tavolo. La Francia accoglie il primo rifugiato omosessuale ceceno. Apertura sulla Siria, "preservare lo stato", ma avvertimento all'alleato Assad sulla "linea rossa" da non oltrepassare: l'uso di armi chimiche. Macron annuncia "in tempi brevi" una nuova riunione «formato Normandia" sull'Ucraina. Putin «impressionato» dal fasto di Versailles non rinnega la vicinanza con Le Pen
Francia/Russia Dialogo «estremamente franco e diretto» per il presidente francese, «punti di riavvicinamento più che frizioni», per il russo. Tutti i punti controversi sul tavolo. La Francia accoglie il primo rifugiato omosessuale ceceno. Apertura sulla Siria, "preservare lo stato", ma avvertimento all'alleato Assad sulla "linea rossa" da non oltrepassare: l'uso di armi chimiche. Macron annuncia "in tempi brevi" una nuova riunione «formato Normandia" sull'Ucraina. Putin «impressionato» dal fasto di Versailles non rinnega la vicinanza con Le Pen
Un atto: nel giorno della visita di Putin a Versailles, ricevuto da Emmanuel Macron, il primo rifugiato ceceno, perseguitato perché omosessuale, è stato accolto in Francia con visto umanitario (altri seguiranno). Un quadro fastoso simbolo della potenza politica: per evitare una formale visita di stato, Putin è stato ricevuto al castello di Versailles per la mostra al Grand Trianon su Pietro il Grande, 300 anni dall’inaugurazione dell’ambasciata russa a Parigi, voluta dallo zar dell’apertura russa all’Europa, che per l’occasione aveva trascorso varie settimane nella capitale francese.
L‘INCONTRO È STATO volutamente posto sotto il segno della storia – «va al di là di noi» ha ripetuto Macron – come elemento di distensione, dopo un lungo periodo di forti tensioni (nell’ottobre scorso, Putin aveva annullato la visita a Parigi per l’inaugurazione del centro culturale russo e della chiesa ortodossa al Pont de l’Alma, dopo che François Hollande aveva fatto sapere che non l’avrebbe ricevuto, in seguito al veto russo al consiglio di sicurezza dell’Onu sullo stop ai bombardamenti su Aleppo est). Uno «scambio estremamente franco e diretto», ha affermato Macron, dove sono stati evocati «punti di riavvicinamento più che frizioni», ha aggiunto Putin. Sulla Siria, la Francia fa un passo verso la Russia: per Macron, la soluzione in Siria deve passare per la «preservazione dello stato», visti i contro-esempi nella regione (Iraq, Libia), con «stati falliti» che sono «una minaccia per le nostre democrazie» e una sfida alla priorità che i due presidenti condividono, la «lotta al terrorismo», che richiede «partnership» anche con la Russia. Ma Macron ribadisce la «linea rossa» francese in Siria, un avvertimento all’alleato dei russi Assad: l’uso di armi chimiche, da qualunque parte, comporteranno «rappresaglie» da parte della Francia. Ricorda che la Francia resterà «vigile» sulla garanzia dell’accesso umanitario in Siria. Sull’Ucraina, Putin tace, mentre Macron annuncia una «messa in opera in tempi brevi» di un nuovo incontro «formato Normandia» (Russia, Ucraina, Germania e Francia), in vista di una «disescalation».
TUTTI I TEMI controversi sono stati affrontati tra Macron e Putin. Segni di rispetto, ma senza illusioni sulle grosse divergenze. Sotto traccia restano le diffidenze, a cominciare dai sospetti sulle manovre di cyber attacco russo contro En Marche durante la campagna, che ha visto Putin ricevere Marine Le Pen a Mosca: una polemica di «nessun interesse» per il presidente russo e che Macron, «pragmatico», non evocherà più, perché «quando dico una cosa una volta non la ripeto» (ma ha comunque sottolineato che Russia Today e Sputnik diffondo «contro verità», mentre Putin non ha rinnegato la sua vicinanza con Le Pen). Per Putin è la rottura di un isolamento che dura da troppo tempo. Per Macron, l’affermazione di una diplomazia che vuole ritrovare un posto centrale in Europa, dopo gli anni di debolezza di Hollande.
A PARIGI, CI SONO STATE manifestazioni, un enorme striscione al Trocadero contro l’omofobia in Cecenia e una protesta agli Invalides contro la guerra in Siria, organizzata dalla sinistra della sinistra. Macron ha ottenuto da Putin la «promessa» di essere tenuto al corrente sulla situazione degli omosessuali in Cecenia, vago impegno, come quello sui diritti umani in Russia, questione che almeno è stata evocata e che Putin ha eluso nelle dichiarazioni alla stampa. Scopo della visita era soprattutto di «sormontare la diffidenza reciproca» che si era installata negli ultimi anni, evocata nella telefonata tra i due presidenti dopo la vittoria di Macron.
IL PRESIDENTE FRANCESE ha usato varie volte i termini «amicizia», «dialogo», per segnalare la volontà di voltare pagina. Putin si è detto «impressionato» da Versailles, dopo un intervento nella Galerie des Batailles, dove sono evocate le battaglie dai tempi di re Clovis a Luigi XIV. Ci sono state prove di distensione, anche se Putin si è rammaricato del perdurare delle sanzioni, che «non contribuiscono a risolvere» le crisi in corso, Siria e Ucraina in testa. Macron ieri sera ha riassunto a Angela Merkel i contenuti dell’incontro con Putin.
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