«Veni, vidi, Vichy» sugli schermi del primo canale francese
Francia La nostra copertina del 2 luglio ha catturato l'attenzione dei media. Lo storico Laurent Joly commenta in diretta tv: «Peccato che nessun giornale francese abbia fatto un titolo così»
Francia La nostra copertina del 2 luglio ha catturato l'attenzione dei media. Lo storico Laurent Joly commenta in diretta tv: «Peccato che nessun giornale francese abbia fatto un titolo così»
«E adesso, guardiamo la prima pagina du quotidien italien il manifestò». Una cosa che difficilmente succederebbe sugli schermi italiani: una nostra prima pagina diffusa in prime-time nel corso di uno dei talk-show più seguiti del paese. È successo mercoledì sera durante Quotidien, una delle trasmissioni più popolari di TF1, il primo canale francese, che ha scelto la nostra «prima» del 2 luglio («Veni, vidi, Vichy») per illustrare la crisi politica del paese.
Invitato a commentare il nostro titolo, lo storico Laurent Joly, specialista del regime di Vichy, ha inizialmente sorriso – amaramente – prima di dire: «Peccato che nessun giornale francese abbia fatto un titolo così». Il nostro savoir faire, d’altronde, non si può esportare così facilmente.
Secondo Joly, il parallelo tra l’estrema destra lepenista e Vichy è assolutamente giustificato, come ha detto su TF1, prendendo a esempio le restrizioni che Jordan Bardella & Co. vorrebbero imporre ai francesi binazionali. Una misura che ricorda «la primissima legge varata da Vichy: il divieto d’accesso ai gabinetti ministeriali a chi non fosse francese figlio di francesi. Una discriminazione che ha portato ad altre discriminazioni, ben più gravi».
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