Varoufakis aggredito ad Atene: «Non erano militanti di sinistra»
Grecia La polizia greca è presente giorno e notte in forze nel quartiere di Exarchia, con nutriti gruppi di agenti che presidiano ogni angolo, ma dell’aggressione in mezzo alla strada di fronte a un ristorante molto frequentato è stata informata solo quando tutto era finito
Grecia La polizia greca è presente giorno e notte in forze nel quartiere di Exarchia, con nutriti gruppi di agenti che presidiano ogni angolo, ma dell’aggressione in mezzo alla strada di fronte a un ristorante molto frequentato è stata informata solo quando tutto era finito
Un’ aggressione apparentemente senza senso, incomprensibile e misteriosa che ha avuto come vittima Yianis Varoufakis, deputato del parlamento greco e segretario del partito europeo Diem25.
L’aggressione è avvenuta venerdì sera nel ristorante Yantes del quartiere Exarchia di Atene, dove Varoufakis era andato a cena con i quadri europei del suo partito. Ad un certo punto due giovani si sono fatti avanti e si sono messi a contestare l’ex ministro delle Finanze, accusato di aver sostenuto la politica economica della troika all’epoca della crisi. Il parlamentare ha chiesto cortesemente ai due di uscire dal ristorante per continuare il discorso. Una volta però che si sono trovati per strada il gruppo, composto da sette o otto persone dal volto coperto, ha aggredito Varoufakis con pugni e calci finché non lo ha gettato per terra.
Varoufakis aveva già avuto un battibecco con giovani libertari nel lontano 2015, quando era ancora ministro. All’epoca però la contestazione fu vivace ma pacifica e non ci fu alcuna violenza. Questa volta, per il leader di Diem25, l’aggressione ha tutt’altro carattere: “Non erano né di anarchici né estremisti di sinistra, né comunisti, né giovani militanti di qualche movimento. Erano malavitosi della notte e lo si vedeva bene. Nella loro ignoranza mi hanno accusato di aver sostenuto la politica economica della troika, cosa falsissima come tutti sanno. Ma non permetteremo allo stato profondo e alle bande dei malavitosi di dividerci. Noi andiamo avanti”, ha concluso il leader politico dopo essere stato ricoverato all’ospedale.
Del tutto contraria la posizione della polizia greca che, va sottolineato, è presente giorno e notte in forze nel quartiere con nutriti gruppi di agenti che presidiano ogni angolo, ma dell’aggressione in mezzo alla strada di fronte a un ristorante molto frequentato è stata informata solo quando tutto era finito. Anche se la polizia si è mossa con ingiustificato ritardo, il ministro dell’Ordine PubblicoTakis Theodorikakos (un ex dirigente comunista passato a destra) ha fin dall’inizio sostenuto, in base a non si sa quale criterio, che i responsabili dell’aggressione appartengono all’area libertaria e di contestazione.
Sabato in serata, i solerti poliziotti hanno comunicato di aver identificato gli aggressori e arrestato un giovane di 17 anni e di ricercarne altri due, tutti appartenenti all’area libertaria e con precedenti di violenze. Aspettando maggiori dettagli sugli anarchici presunti o veri che siano, la memoria dei greci ritorna agli inizi degli anni ’60 del secolo scorso, quando polizia, esercito e destra greca assoldavano provocatori, picchiatori e assassini per impedire qualsiasi attività in senso democratico e progressista. Già la Grecia si sta avviando alle elezioni, in data non ancora definita, con un enorme scandalo di intercettazioni illegali da parte del governo. Nessuno si stupirebbe se fossero arruolati provocatori, picchiatori e criminali contro la sinistra.
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