A partire dal 5 gennaio, seguendo quanto chiesto dai Centers for Disease Control and Prevention (Cdc), i viaggiatori provenienti dalla Cina dovranno risultare negativi al test per il Covid 19 per potersi imbarcare su aerei diretti verso gli Stati uniti. La procedura verrà applicata anche a chi arriva da Hong Kong e Macao – pure se farà scalo in paesi terzi – e riguarderà tutti i passeggeri, indipendentemente dalla loro nazionalità o stato vaccinale. Secondo i Cdc «gli americani dovrebbero anche riconsiderare i loro piani di viaggio in Cina, Hong Kong e Macao», considerate «le segnalazioni secondo cui il sistema sanitario cinese sarebbe sopraffatto» e il rischio di contrarre nuove varianti.

I CDC hanno anche annunciato un’espansione del programma di sorveglianza genomica dei viaggiatori agli aeroporti di Seattle e Los Angeles, portando così a 7 il numero totale di aeroporti che partecipano a questo progetto, con circa 500 voli settimanali provenienti da almeno 30 paesi, di cui 290 arrivano dalla Cina e aree circostanti. «Lo stiamo facendo perché speriamo di tracciare qualsiasi variante che possa emergere – ha dichiarato un portavoce del Cdc – e per ridurne la trasmissione».

Oltre a usare le mascherine durante i viaggi e in aeroporto, il Cdc raccomanda agli americani che visitano la Cina di indossarle in ogni luogo chiuso. In pratica tutto ciò che negli Usa non si fa più, visto che le mascherine sono diventate un oggetto obsoleto anche sui mezzi pubblici. L’unico segno di una pandemia ancora in corso è la grande facilità con cui nelle principali città si possono fare i tamponi, i cui costi sono coperti dalle assicurazioni. Per il resto si potrebbe pensare che il problema pandemia sia ormai risolto, ma i numeri e gli esperti dicono altrimenti.
La sottovariante Omicron Xbb.1.5 al momento riguarda circa il 40% dei casi confermati negli Stati uniti, in veloce salita rispetto al 20% di una settimana fa, e nel nord-est arriva al 75% dei casi.

PER QUESTA NUOVA variante «Non vi è alcuna indicazione che provochi malattie più gravi di qualsiasi altro virus omicron» ha dichiarato a Nbc News la dottoressa Barbara Mahon, direttrice della divisione Coronavirus e altri virus respiratori del Cdc. E anche se i ricoveri stanno aumentando ovunque, aree come il nord-est, che hanno visto i livelli più alti della nuova variante, non hanno finora registrato un aumento sproporzionato dei ricoveri.
Il problema però è che per queste nuove varianti hanno perso efficacia le armi finora impiegate: prime fra tutte gli anticorpi monoclonali, per i quali già a novembre la Food and Drug Administration ha revocato l’autorizzazione all’ultimo monoclonale in uso, il bebtelovimab. Le compagnie farmaceutiche stanno lavorando a versioni aggiornate, ma se questi farmaci saranno disponibili in pochi mesi, piuttosto che anni, dipende dal fatto che la Fda accetta i dati raccolti durante gli studi di laboratorio, invece di studi clinici su larga scala.