Mentre infuria la guerra, un contatto diplomatico è andato a buon fine fra Washington e Mosca: lo scambio di prigionieri Trevor Reed e Konstantin Yaroshenko.

Ex marine, detenuto dal 2019 in Russia con l’accusa di «aver messo in pericolo la vita di due agenti di polizia» durante una sua visita a Mosca mentre era ubriaco, Reed ora potrà tornare a casa in cambio della liberazione, da parte americana, del pilota Yaroshenko, detenuto in Usa con l’accusa di aver cospirato con l’intento di trafficare cocaina nel Paese.

Ma oltre alla riuscita dello scambio, le trattative diplomatiche fra Russia e Stati uniti restano «a un punto morto», come ha detto alla Cnn il portavoce del dipartimento di Stato.

Dei funzionari dell’amministrazione Biden coinvolti nel dialogo per il rilascio dei prigionieri lo hanno confermato: «Ci siamo strettamente limitati a questo argomento, quello dei detenuti. Non facevano parte di una discussione diplomatica più ampia. Né è stato l’inizio di trattative su altre questioni».

Biden e il segretario di Stato Blinken hanno detto di essere al lavoro per la liberazione di un altro ex marine detenuto in Russia: Paul Whelan.