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Usa e Israele contro la Polonia per le leggi sulle vittime della Shoah e sui media

Usa e Israele contro la Polonia per le leggi sulle vittime della Shoah e sui mediaVarsavia, protesta anti-governativa contro la legge sui media – Ap

L’esecutivo a guida Pis traballa La maggioranza di governo perde colpi e vira sempre più a destra

Pubblicato più di 3 anni faEdizione del 13 agosto 2021

«Riprivatizzare e ripolonizzare» è questo l’imperativo della destra populista di Diritto e giustizia (Pis) a Varsavia. Come se non bastasse la sempiterna diatriba tra Polonia e Ue, in materia di stato di diritto e riforma della giustizia, il governo polacco è riuscito ad attirarsi in pochissimo tempo le ire della comunità internazionale, in particolare di Usa e Israele su due provvedimenti approvati in questi giorni dal Sejm, la camera bassa del parlamento.

«Una legge prevaricatrice ed oltraggiosa che colpisce la memoria della Shoah e che danneggia i rapporti fra i nostri Paesi», ha dichiarato il presidente della Knesset Micky Levi. Il riferimento è alla nuova legge sulla reprywatyzacja che darà adesso agli eredi non più di 30 anni per contestare ogni decisione sulla riassegnazione delle proprietà sottratte agli ebrei sotto l’occupazione nazista. Il mese scorso Israele aveva anche chiesto all’amministrazione Biden di fare pressioni sulla Polonia per chiedere al Pis e a suoi alleati di fare retromarcia su un provvedimento che sta danneggiando seriamente i rapporti tra i due paesi.

Com’era prevedibile, ora che la misura è stata approvata, anche Washington ha espresso il proprio disappunto: «Siamo preoccupati dalla legge approvata in Polonia che limita la restituzione ai sopravvissuti all’Olocausto e ai proprietari di beni confiscati durante il comunismo», ha twittato il segretario di Stato Usa Antony Blinken.

Gli Usa non hanno neanche risparmiato, l’ennesimo provvedimento sulla repolonizacja di quei mezzi di informazioni che non sono ancora in mano agli autoctoni e che, a detta di Blinken, «indebolisce fortemente la libertà dei media». Nonostante le proteste trasversali dei giorni scorsi, la «Lex Tvn» e stata approvata alla chetichella dalla camera bassa in cui la coalizione di governo non ha più la maggioranza. L’opposizione, che non vuole di certo restare a guardare, potrebbe chiedere presto le dimissioni della presidente del Sejm Elzbieta Witek. A finire nel mirino del governo questa volta, la rete televisiva Tvn – non sempre tenera nei confronti del Pis – detenuta in maggioranza dall’azienda statunitense Discovery Inc.

Nonostante stia perdendo colpi alle camere, il partito fondato dai fratelli Kaczynski continua imperterrito a giocare con il fuoco forzando la mano su misure a dir poco controverse. Martedì l’esecutivo a guida Pis ha fatto fuori Jarosław Gowin, ormai ex vicepremier e leader centrista di Porozumienie (Accordo). Con questa mossa la maggioranza, sempre più traballante, sembra aver virato ancora più a destra.

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