«Perché siamo qui? L’elenco è lungo!». Studentessa di scienze politiche, Milijana Vasiljevic ha 23 anni e la parlantina facile. «Protestiamo contro la corruzione, l’incompetenza del governo, il nepotismo, la censura», spiega con foga mentre le amiche confermano con un cenno della testa. Partito da Studentski Trg, affollata piazza al centro di Belgrado, il corteo si dirige verso il Teatro nazionale. È un tardo pomeriggio di sabato e come accade ogni settimana dallo scorso 8 dicembre decine di migliaia di manifestanti attraversano il centro della capitale serba. Ce l’hanno con Aleksandar Vucic, presidente della Serbia e leader del Partito del progresso...