Con la scomparsa di Alberto Asor Rosa perdiamo una figura straordinaria di intellettuale (mai organico, ci teneva a sottolineare) sempre attivo ed impegnato nella storia del comunismo democratico pur con posizioni spesso critiche.
È stato un caso significativo e peculiare di intreccio virtuoso tra ricerca culturale e iniziativa civile.
Prestigioso accademico, scrittore e saggista Asor Rosa ha animato la discussione nella sinistra, divenendo un riferimento per tante e tanti interessati a ricostruire soggettività adeguate, e a ridefinire un moderno e combattivo riformismo.
Parlamentare, direttore del settimanale Rinascita, si contrappose alla svolta del partito nel 1989 e partecipò da protagonista alla riflessione che si aprì in quella stagione.
Sono innumerevoli i testi di un’eredità da cui non si potrà prescindere: ricchi di analisi e di spunti nella storia della letteratura in cui fu maestro, ma pure intrisi di approfondimenti e indicazioni per il lavoro politico.
Lo ricordiamo sempre presente nella tenace difesa della Costituzione e nelle discussioni vivaci sul presente e sul futuro della democrazia italiana.
Piangiamo una scomparsa così amara con stima ed affetto, abbracciando virtualmente le persone a lui care.