Uno spettro si aggira per l’America – lo spettro del comunismo. Questa volta, è digitale. «Può funzionare un comunismo gestito dall’intelligenza artificiale?», si chiede Daron Acemoğlu, economista presso il Massachusetts Institute of Technology (Mit), mentre il venture capitalist Marc Andreessen si preoccupa della prossima creazione di un’intelligenza artificiale (Ia) comunista da parte della Cina (1). Anche l’agitatore repubblicano Vivek Ramaswamy espone la propria analisi, affermando su X che l’Ia filocomunista costituisce una minaccia paragonabile a quella del Covid-19. Ma chi, nel panico generale, conosce realmente la questione in oggetto? Esiste davvero un’intelligenza artificiale comunista sul modello cinese, con piattaforme improntate...