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Una sparatoria e troppe contraddizioni. Pozzolo tira in ballo Delmastro

Una sparatoria e troppe contraddizioni. Pozzolo tira in ballo Delmastro

Il capodanno col botto Proseguono le indagini della procura di Biella. Attesa per le dichiarazioni del deputato

Pubblicato 9 mesi faEdizione del 14 gennaio 2024

«Andrea è come mio fratello Michele, almeno fino alla notte di Capodanno. Poi è scomparso, non ci siamo più sentiti. Non eravamo amici, ma fratelli. Però ora sembra che si voglia tutelare più una terza persona e buttare giù dalla torre me». Con queste parole, ieri su il Foglio, il deputato di Fratelli d’Italia Emanuele Pozzolo, sospeso dal partito lunedì scorso, ha sintetizzato il suo rapporto con il sottosegretario alla giustizia Andrea Delmastro e dato la sua versione dei fatti di San Silvestro.

Dopo 15 giorni dalla nota vicenda della sparatoria (con ferito) alla festa di Capodanno dei Delmastro a Rosazza, a Biella fuori e dentro i palazzi della politica locale sono rimasti in pochi a credere che il colpo partito dalla pistola di Pozzolo l’abbia veramente fatto scoppiare lui. Ci sono troppi buchi, lacune e versioni che si contraddicono e che se messe in fila accreditano la prima versione del deputato vercellese del 1° gennaio: «La pistola era la mia ma non sono stato io a sparare».

L’indagine aperta dalla Procura di Biella subito dopo la sparatoria si è arricchita della querela contro Pozzuolo avanzata dalla vittima di quella notte, il genero del capo scorta di Delmastro Luca Campana, depositata a tre giorni dalla sparatoria. L’avvocato scelto da Campana è Marco Romanello, noto penalista del foro di Biella che ha patrocinato diversi casi che hanno interessato fatti di cronaca che hanno coinvolto la polizia penitenziaria locale.

Ad oggi sappiamo che le persone presenti al veglione erano 27. Fino ad ora la Procura avrebbe sentito come testimoni solo 5 persone: il sottosegretario Delmastro, la sorella sindaca e organizzatrice della festa, il caposcorta Pablito Morello, il consigliere comunale Luca Zani e l’assessore di Biella Davide Zappalà. Tutti esponenti, iscritti o dirigenti di Fratelli d’Italia. Secondo le loro dichiarazioni i due Delmastro non erano presenti al momento dello sparo mentre i due amministratori locali hanno chiarito che erano alla festa ma in altra stanza quando è partito il colpo. Alla scena, secondo le ricostruzioni, avrebbero assistito quindi solo Pozzolo, l’agente della scorta di Delmastro Pablito Morello e la vittima, nonché genero di Morello, Luca Campana. Chi siano e dove fossero le restanti 20 persone (al netto di mogli e figli) non è ancora trapelato. Il deputato vercellese ho prima dichiarato che avrebbe detto tutto solo «davanti al magistrato» salvo, poi, rilasciare diverse interviste ribadendo di non aver sparato e che nemmeno Campana si sarebbe auto sparato. Il colpo quindi è partito da Morello?

Pozzolo sostiene che la verità la dirà solo ai Pm ma intanto fa sapere alcune cose: racconta della visita, in settimana, del suo capogruppo Tommaso Foti, si mostra nella sede di FdI a Vercelli con il segretario cittadino Alberto Cortopassi e dichiara di capire «le logiche di partito». Giovedì, mentre va in scena il question time al Senato chiesto da Iv e Pd su quella notte e sulle relazioni politiche tra Delmastro e parti della polizia penitenziaria, nei corridoi di Palazzo Madama avanza la tesi di Pozzolo proprio tra i senatori meloniani: «e se non fosse stato lui a sparare?».

Delmastro aveva dichiarato, il giorno dopo la sparatoria, che lui Pozzolo lo conosceva «per forza» «facciamo politica tutti e due nello stesso partito». Il deputato vercellese parla di Delmastro come «un fratello», invece. Matteo Renzi, interrogando Nordio giovedì scorso in Senato, ha denunciato come «molto strano» che Delmastro si trovasse da solo, a 300 metri dalla sparatoria e senza scorta. Ieri Pozzolo ha dichiarato di non capire perché il sottosegretario abbia affermato di essere stato lontano dalla scena.

Se nella notte di San Silvestro a Biella a dire la verità fosse stato solo Pozzolo il problema per Giorgia Meloni sarebbe a questo punto solo uno: Andrea Delmastro.

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