Un quarto degli ucraini non ha più un posto dove vivere
Oltre 80 arrivati in Italia Più di 4 milioni di profughi ai quali si aggiungono 6,5 milioni di sfollati interni al Paese
Oltre 80 arrivati in Italia Più di 4 milioni di profughi ai quali si aggiungono 6,5 milioni di sfollati interni al Paese
Un quarto della popolazione ucraina non ha più un luogo in cui vivere. Non una casa e spesso anche la città o il villaggio in cui sono nati sono ormai solo un ricordo lasciato alla spalle, distrutte dalle cannonate e dai razzi delle truppe di invasione russe. Per l’Alto commissario Onu per i rifugiati sono infatti ormai 4,2 milioni i profughi ucraini che hanno raggiunto l’Unione europea ai quali vanno aggiunti almeno altri 6,5 milioni di sfollati interni. In entrambe le situazioni si tratta nel 90% dei casi di donne e bambini. La Polonia resta il Paese scelto dalla maggioranza di chi fugge, con quasi 2,5 milioni di rifugiati. «Siamo di fronte a una crisi umanitaria gigantesca, che cresce ogni secondo», ha ripetuto ancora una volta l’Unhcr.
Di fronte a questi numeri, e in attesa che la diplomazia faccia il suo lavoro, l’Unione europea stanzia altri fondi per assistere quanti non hanno più nulla e dipendono dall’accoglienza degli Stati. Per questo sono stati sbloccato altri 17 miliardi di euro per reindirizzare i soldi stanziati per altri tre fondi verso l’assistenza ai rifugiati in modo da consentire agli Stati di fornire agli ucraini assistenza sanitaria, tutela dei bambini, fornitura di cibo e vestiti ma anche maggiori investimenti nell’istruzione, per garantire occupazione e alloggi. L’Ue sosterrà inoltre al Moldavia con 150 milioni di euro sotto forma d prestiti e sovvenzioni che serviranno per rafforzare la stabilità economica del Paese messo a dura prova dall’alto numero di profughi arrivati dall’inizio del conflitto.
Per quanto riguarda l’Italia il Viminale ha reso noto che sono ormai 83.100 i profughi arrivati nel nostro Paese. Di questi 42.879 sono donne, 8.851 uomini e 31.670 bambini. Le principali destinazioni continuano a essere Roma, Milano, Napoli e Bologna. La protezione civile sta lavorando per rendere operativa l’ordinanza con cui la scorsa settimana ha previsto un contributo d 300 euro al mese per ogni profugo in grado di provvedere da solo alla ricerca di un alloggio, sodi ai quali vanno aggiunti 150 euro per ogni minore. Al terzo settore sono invece destinati tra i 30 e i 35 euro al giorno per ogni profugo accolto. La maggior parte delle persone ha trovato ospitalità in casa di parenti o amici che già si trovano nel nostro Paese, mentre al momento solo una minoranza si trova presso strutture organizzate dal governo o dagli enti locali. Nonostante questo il ministero dell’Interno ha comunque deciso di utilizzare per l’accoglienza le 622 strutture sequestrate alla mafia, motivo per cui ieri ha pubblicato le linee guida necessarie per poter procedere in questa direzione.
Un’importanza particolare, anche ai fini dell’integrazione, riguarda infine l’istruzione. Più di 10 mila bambini ucraini (10.064) hanno già fatto il loro ingresso nelle scuole italiane. Poco meno della metà (4.876) sono bambini delle elementari, 2.467 sono alle medie, 1.930 nella scuola dell’infanzia e 791 alle superiori. Per gli adulti, invece, molti comuni hanno attivato corsi gratuiti pomeridiani e serali di lingua italiana.
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