La «risposta alla crisi Ucraina» va di pari passo con una «attuazione audace del Green Deal» e serve un «Patto Verde di Emergenza» per ridurre la dipendenza dell’Europa dalle fonti fossili «che finanziano la guerra». È la proposta di undici ex commissari e presidenti della Commissione europea, tra cui Romano Prodi. In una lettera indirizzata alla presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen e al vicepresidente Frans Timmermans il gruppo chiede una «mobilitazione» economica da «tempo di guerra» che aumenti l’ambizione dei target clima su edifici, trasporti, efficienza e rinnovabili ed eviti di creare nuova dipendenza da combustibili fossili, grazie alla creazione di un fondo sociale di emergenza, e alla creazione di maggiore «spazio fiscale» per gli investimenti degli Stati (allentare le regole di bilancio).

Oltre a nuovi target clima, i firmatari chiedono anche il ritiro del regolamento sulla tassonomia che classifica il gas come fonte di energia utile alla transizione verde. Il gruppo, che oltre a Prodi include ex Commissari come Janez Potocnik e vicepresidenti della Commissione come Jirky Katainen, è nato per iniziativa di Pascal Lamy, ex presidente del Wto e capo staff di Jacques Delors, e dalla già Commissaria per il clima 2010-14 Connie Hoedegaard. – Un invito a intervenire in maniera decisa a tutale dell’ambiente è arrivato anche dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella che ieri ha parlato agli studenti delle scuole ambasciatrici del Parlamento Europeo: «L’ Italia è molto impegnata – ha detto il capo dello Stato -, ma serve intensificare lo sviluppo delle fonti alternative: lo ha fatto il Portogallo. Dobbiamo fare molto di più e il Pnrr va in quella direzione, ora bisogna attuarlo in modo rapido».