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Un emendamento di Azione inguaia la maggioranza

Un emendamento di Azione inguaia la maggioranza

Giustizia Forza Italia si smarca dal governo sulla presunzione d'innocenza

Pubblicato 10 mesi faEdizione del 15 dicembre 2023

È la giustizia il tema su cui la maggioranza continua a tremare in parlamento. Questa volta l’inciampo è un emendamento di Azione sul recepimento di una direttiva europea sulla presunzione d’innocenza che, malgrado il parere contrario del governo, sarà votato da Forza Italia. Due anni fa esatti, su proposta del deputato Enrico Costa, entrava in vigore la legge che impone il divieto di divulgazione letterale delle ordinanze di custodia cautelare «finché non siano concluse le indagini preliminari» e il governo si impegnava ad approvare alcune norme integrative. Adesso la questione si ripropone, con il voto dell’aula previsto per la giornata di mercoledì.

Il clima in maggioranza è teso: detto che Forza Italia voterà a favore – «È un principio di civiltà giuridica», ha spiegato il deputato azzurro Pietro Pittalis -, anche tra Lega e Fratelli d’Italia si registrano voci non contrarie alla proposta. Da Azione, intanto, fanno sapere che verrà richiesto il voto a scrutinio segreto (possibile perché il tema tocca l’articolo 27 della Costituzione), puntando sui possibili franchi tiratori in seno alla maggioranza. Di contro, però, non è detto che le frange più giustizialiste dell’opposizione, in particolar modo il M5s, decideranno di accodarsi a quella che tutto sommato è un’operazione di stampo marcatamente garantista targata Azione.

«Io ho fatto delle sollecitazioni continue al ministro Nordio – dice l’azionista Enrico Costa -, non è un fulmine a ciel sereno». Vero è, in effetti, che del tema si discute ormai da anni. Era il 2016 quando il parlamento europeo varò una sua direttiva per rafforzare alcuni aspetti della presunzione d’innocenza e del diritto di presenziare al processo nei procedimenti penali. In Italia un decreto legislativo esiste ed è datato 8 novembre 2021, anche se sin qui non sono mai stati varati gli attesi decreti attuativi per rendere effettiva la norma.
Ora si è arrivati alla stretta finale grazie alla legge di delegazione europea, con la Camera che a partire da ieri mattina ha cominciato a svolgere le prime votazioni. Non si esclude, a questo punto, che il governo decida di intervenire nuovamente, anche per evitare una spaccatura nella maggioranza.

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