Pax Christi si riunirà in Congresso a Roma il prossimo 26-28 aprile. All’ordine del giorno il futuro del movimento e l’elezione dei nuovi organi dirigenti. «Occorre decidere se Pax Christi debba esistere o possa estinguersi lasciando fare agli eventi», è la domanda provocatoria del documento congressuale che verrà dibattuto in assemblea. «Dobbiamo continuare come ora con qualche miglioramento per resistere e sopravvivere o dobbiamo rinnovarci radicalmente?». Non è in discussione l’eutanasia della sezione italiana del movimento, nata nel 1954, ma un robusto cambio di marcia, per rilanciarlo nella sua doppia azione all’interno della Chiesa – dove la teologia della pace non è ancora patrimonio condiviso – e nei confronti di una società sempre più militarizzata, che continua ad investire in armamenti, come i cacciabombardieri F35. Il Congresso eleggerà democraticamente anche il nuovo Consiglio nazionale, che poi al suo interno sceglierà i coordinatori territoriali, il vicepresidente e il coordinatore nazionale che succederà a don Nandino Capovilla, il cui mandato è in scadenza. Invece il presidente, attualmente è monsignor Giovanni Giudici, vescovo di Pavia, verrà nominato dalla Cei fra due anni, anche sulla base di una terna di nomi proposta dal Consiglio nazionale.
Un congresso per cambiare marcia
Pax Christi si riunirà in Congresso a Roma il prossimo 26-28 aprile. All’ordine del giorno il futuro del movimento e l’elezione dei nuovi organi dirigenti. «Occorre decidere se Pax Christi […]
Pax Christi si riunirà in Congresso a Roma il prossimo 26-28 aprile. All’ordine del giorno il futuro del movimento e l’elezione dei nuovi organi dirigenti. «Occorre decidere se Pax Christi […]
Pubblicato 10 anni faEdizione del 21 aprile 2013
Pubblicato 10 anni faEdizione del 21 aprile 2013