Un bimbo ucciso a Kharkiv. Groza seppellisce 52 persone
Il limite ignoto Con l’arrivo del freddo, l’Ucraina teme una ripresa degli attacchi alle infrastrutture
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Il nord-est dell’Ucraina è tornato sotto attacco. Dopo il bombardamento di Groza, un villaggio nei pressi di Kuopiansk, che è costato la vita a 52 persone, ieri un altro attacco missilistico russo ha ucciso un bambino di 10 anni e sua nonna a Kharkiv. Trenta in totale i feriti, ha dichiarato il governatore regionale Oleg Syniegubov, secondo il quale Mosca ha usato di nuovo i missili Iskander, gli stessi che giovedì hanno provocato una strage.
A GROZA intanto si preparavano a seppellire i propri morti, in quello che risulta essere uno degli attacchi più letali degli ultimi mesi. Gli addetti del cimitero locale hanno tagliato alcuni alberi e falciato l’erba nei punti in cui verranno posizionate le nuove sepolture. Macabra ironia della sorte: i morti di venerdì saranno sepolti vicino al soldato ucraino Andrii Kozyr, alla cui veglia funebre stavano partecipando quando è avvenuto l’attacco. Reazioni indignate sono giunte da molti leader mondiali e l’Onu ha deciso di inviare una squadra di ispettori. L’Alto Commissariato per le Nazioni unite, attraverso le parole della portavoce Elizabheth Throssel ha comunicato di essere «profondamente scioccato» dall’attacco e di condannare quelli che definisce «omicidi». Gli ispettori dell’Onu avranno il compito di parlare con i sopravvissuti e raccogliere maggiori informazioni sul bombardamento. Di tutt’altro avviso il Cremlino. «Continuiamo a sostenere che l’esercito russo non colpisce obiettivi civili» ha dichiarato ieri Dmitry Peskov, il portavoce del presidente Putin, «gli attacchi colpiscono le infrastrutture, i luoghi in cui vi è una concentrazione di personale militare e ufficiali militari».
L’UCRAINA ha ribadito che per prevenire questo tipo di attacchi ha bisogno di sistemi di difesa aerea. Era questo uno dei maggiori obiettivi alla riunione europea di Granada per la delegazione di Kiev. Inoltre, come dichiarato dal presidente Zelensky, il timore che la controparte ricominci a bombardare sistematicamente le infrastrutture energetiche ucraine con l’arrivo dell’inverno è crescente. La tattica potrebbe essere la stessa: cercare di fiaccare la popolazione civile nelle retrovie rendendole la vita quotidiana un inferno. Perciò il governo ucraino ha deciso di dare vita a un centro di coordinamento interministeriale che provi a fronteggiare i lunghi blackout che potrebbero essere provocati dai bombardamenti russi. Le preoccupazioni del capo di stato, tuttavia, erano anche per le future forniture belliche al suo Paese. Le diverse dichiarazioni dei vertici statunitensi hanno messo in guardia Kiev nell’ultima settimana. E il Cremlino ne ha subito approfittato: «Senza le armi della Nato, l’Ucraina non resisterebbe neanche una settimana» ha dichiarato Vladimir Putin ieri. Nello stesso discorso il leader russo ha anche spiegato che a quanto gli risulta l’aereo di Prigozhin è precipitato perché a bordo «stavano giocando con una granata, probabilmente erano ubriachi». Il che sembra strano perché a quanto ci risulta il defunto fondatore della brigata di mercenari Wagner si era sempre rifiutato di imbarcare alcolici a bordo dei suoi jet privati. Il portavoce del presidente russo ha poi chiarito che «il rapporto definitivo sulla morte di Prigozhin non è ancora pronto».
A RASSERENARE Zelensky è però intervenuto il ministro della Difesa svedese, Pål Jonson, che ha annunciato un pacchetto di aiuti militari principalmente da munizioni per artiglieria da 155 mm (fondamentali sul campo) dal valore di 200 milioni di dollari. «Ci stiamo preparando a una guerra lunga» ha dichiarato Jonson, «quindi dobbiamo progettare il nostro sostegno a lungo termine e in modo sostenibile».
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