Non è durato neanche un anno l’incarico del generale Jarosław Gromadzinski a capo della forza multinazionale Eurocorps, di cui anche la Polonia è membro. Varsavia lo ha rimosso sulla base delle informazioni raccolte dal Servizio per il Controspionaggio Militare polacco (Slk).

La decisione era stata resa nota mercoledì. Non è la prima volta che i servizi segreti del Paese sulla Vistola conducono un’indagine di controllo. Soltanto nel periodo 2021-2023 ne sono scattate almeno 150 tra personale militare, funzionari e personale del Ministero della difesa.

In un comunicato dello stesso dicastero, si legge che il fascicolo su Gromadzinski è stato aperto soltanto dopo che sono emerse «nuove informazioni sull’ufficiale» con particolare riferimento al suo «nulla osta di sicurezza personale». Il generale avrebbe ricevuto la notizia al telefono mentre si trovava in congedo nel proprio paese.

«Non c’è niente di cui posso rimproverarmi», ha dichiarato Gromadzinski dopo 37 anni di servizio nell’esercito.

Ieri intanto il governo polacco ha annunciato alla chetichella il suo sostituito alla testa dell’Eurocorpo con sede a Strasburgo. Toccherà all’ex primo vice capo di Stato maggiore dell’Esercito polacco Piotr Błazeusz.

Gromadzinski invece era stato nominato comandante della forza di reazione rapida dell’Ue a giugno scorso sotto il precedente governo guidato dalla destra populista di Diritto e giustizia (Pis) uscito di scena qualche mese dopo.

Difficile immaginare che la scelta di rimuovere Gromadzinski sia avvenuta per mere ragioni politiche. Il controspionaggio militare polacco ha adesso a disposizione sei mesi prorogabili fino ad un anno per completare le indagini e valutare la posizione dell’ex comandante dell’Eurocorpo.