Si chiamano Silvia, Mida e Ettore i tre attivisti di Ultima Generazione arrestati ieri pomeriggio a Bologna, dopo che in mattinata avevano partecipato a un blocco stradale sulla tangenziale nord. Questa mattina ci sarà il processo per direttissima, mentre fuori dal tribunale andrà in scena un presidio di solidarietà.

La protesta è scattata alle 8 e 40 del mattino, tra l’uscita 7 bis e la 8 della tangenziale, in direzione Milano. In nove si sono seduti sulla carreggiata e hanno srotolato uno striscione arancione con scritto «Fondo riparazione». Alle 9 nove sono arrivate le forze dell’ordine che hanno portato i partecipanti in questura.

Poco prima, intorno alle 8 e 30, in tre sono entrati nel palazzo della Regione Emilia Romagna, sempre a Bologna, hanno richiamato l’attenzione con degli allarmi e hanno versato coriandoli sul pavimento. Anche in questa cirocostanza è stato mostrato lo striscione con scritto «Fondo riparazione», dal nome di una delle campagne di Ultima Generazione.

A seguire, i tre si sono piazzati davanti al punto informazioni e hanno dichiarato la propria contrarietà per l’inazione della politica nei confronti della crisi climatica, chiedendo ai rappresentanti regionali di riceverli e ascoltarli. La consigliera regionale Silvia Piccini (M5s), in particolare, si è fermata e ha interloquito a lungo con loro. Alle 8 e 55 sono infine arrivate le forze dell’ordine a interrompere anche questa azione. Gli arresti sono arrivati nel pomeriggio, in precedenza il ministro Matteo Salvini sui suoi social aveva parlato di «tolleranza zero» per quelli che lui definisce «ecovandali».