Ucraina, prigionieri e aiuti militari. È qui la festa nazionale
Giorno dell'Indipendenza Scambio con Mosca, è l’effetto Kursk. In arrivo altri 125 milioni in armamenti
Giorno dell'Indipendenza Scambio con Mosca, è l’effetto Kursk. In arrivo altri 125 milioni in armamenti
33 anni di indipendenza e quasi tre anni di invasione su larga scala. L’Ucraina celebra la propria festa nazionale provando a mettere a segno diversi colpi.
È di ieri l’annuncio della liberazione di 115 prigionieri in uno scambio con Mosca, che ne ha ricevuti indietro altrettanti: si tratta di uno dei primi frutti dell’incursione ucraina a Kursk, con cui infatti Kiev è riuscita a catturare numerosi soldati dell’esercito avversario e, stando ai resoconti, è stata contattata su iniziativa inedita del Cremlino per negoziare sulla questione. Intanto, Biden ha chiamato Zelensky per riaffermare il sostegno di Washington alla causa dell’indipendenza ucraina. «Ve lo garantisco: la Russia non prevarrà», ha detto il presidente Usa a chiosa del proprio discorso.
Non sono solo parole: ieri è stato anche annunciato un nuovo pacchetto di aiuti militari dal valore di circa 125 milioni di dollari, in cui sono inclusi anche armamenti per la difesa aerea, munizioni per gli Himars, missili Javelin e sistemi anti-carro. A questo si aggiungono le dichiarazioni di entusiasmo dei rappresentanti della cosiddetta “coalizione dei droni”, gruppo di paesi guidato da Regno Unito e Lettonia attivi per rifornire Kiev dei veivoli pilotati da remoto sempre più utillizzati nel conflitto che ha raggiunto pare i 20 membri.
Il presidente ucraino registra il suo messaggio per il giorno dell’indipendenza a cinque chilometri dal confine con la Russia, nella regione di Sumy (dove si trovava per un incontro coi vertici delle forze armate) e, mentre parte delle sue truppe sono al di là della frontiera, prova a tracciare un ulteriore solco di distanza con Mosca: «Questo è un confine fra l’Ucraina e l’oppressione, fra la vita e la morte», arringa in mimetica verde.
Curiosamente, a far gli “auguri” all’Ucraina indipendente non sono solo gli alleati ma anche la Bielorussia di Lukashenko e l’Iran. Per Kiev, comunque, arrivano pure cattive notizie: sono cinque i morti di un attacco russo a Kostiantynivka, nel Donbass, e altri due a Kherson. Continua anche la “crisi” relativa alla centrale nucleare di Zaporizhzhia: dopo che un corto circuito ha causato il distacco del sito dalla rete elettrica ucraina per 24 ore, l’Agenzia internazionale dell’energia nucleare-Iaea ha dichiarato ieri che le cause del malfunzionamento sarebbero probabilmente da rinvenirsi nelle «attività militari» che si sono verificate nella zona.
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