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Ucraina contro l’Ue: «Pochi armamenti e arrivano in ritardo»

Ucraina contro l’Ue: «Pochi armamenti e arrivano in ritardo»Kiev – Ap

Le ceneri di Pasqua Appello del sindaco della capitale di nuovo bombardata: «Non tornate». Zelensky a Biden: «Inserite la Russia nella lista nera»

Pubblicato più di 2 anni faEdizione del 17 aprile 2022

Kiev, come già evidenziato ieri, torna ad essere obiettivo dei bombardamenti di Mosca: il sindaco della capitale Klitschko ha specificato che «Non e’ un segreto che un generale russo abbia recentemente affermato di essere pronto per attacchi missilistici contro la capitale dell’Ucraina. E, come vediamo, stanno effettuando questi bombardamenti».

SECONDO I PRIMI RESOCONTI sarebbe stato colpito il distretto di Darnyrsky, sud-est della capitale, dopo quelli che Mosca ha definito «attacchi a lungo raggio di alta precisione» contro l’impianto che produce armamenti . E Klitschko ha cercato di riportare l’attenzione alta sui rischi che si ricorrono a Kiev, lanciando un appello ai suoi concittadini che sono riusciti a lasciare la capitale, esortandoli a non tornare al momento: «Ancora una volta mi appello a tutti: non ignorate gli allarmi aerei. E a coloro che se ne sono andati e stanno già facendo ritorno nella capitale, vi chiedo di evitarlo e restare in un posto più sicuro». Il bilancio di questi attacchi russi è di una persona morta e molte altre rimaste ferite.

INSIEME A QUANTO ACCADE sul campo c’è tutto il contorno diplomatico concentrato per lo più sulla questione degli armamenti e sulla possibilità che l’Ucraina sia in grado di sostenere lo sforzo bellico, specie nell’est del paese dove i russi hanno dislocato il grosso dei propri militari. E a questo proposito emerge più che mai il contrasto tra Kiev e Unione europea, rispetto alla vicinanza a Washington e Londra. Dopo gli screzi con la Germania, ieri il consigliere del presidente ucraino Volodymr Zelensky ha scritto su Twitter che «L’Ucraina chiede all’Europa armi ma non ci vengono date quelle che chiediamo e ci mettono troppo ad arrivare. La democrazia non vince in questo modo. Abbiamo bisogno di armi, non tra un mese, adesso».

A RINFORZARE questa posizione ci ha poi pensato il ministro dell’energia ucraino Herman Halushchenko, secondo il quale – a proposito delle forniture di gas all’Europa e della posizione tedesca al riguardo – «Oggi le cose sono o bianche o nere. Non si può stare nel mezzo, come avviene tradizionalmente in politica». Sul fronte inglese, invece, secondo quanto detto da ufficiali ucraini al Times, «Forze speciali britanniche si sono recate a Kiev nelle ultime due settimane per addestrare i militari ucraini nell’impiego di alcuni tipi di armi forniti da Londra, in particolare i razzi anti-carro Nlaw».

GLI UFFICIALI HANNO DETTO di avere seguito due corsi di addestramento «impartiti dai loro colleghi britannici, uno la settimana scorsa e uno in quella precedente». Se confermato si tratterebbe della prima presenza di truppe di paesi appartenenti alla Nato presenti sul territorio ucraino. Se l’Ue a dire di Kiev è lenta e non risponde in modo adeguato, negli Stati Uniti ci sarebbe preoccupazione sulla tenuta militare degli ucraini; in particolare il Pentagono sarebbe preoccupato che le oltre 40.000 munizioni, inviate dagli Stati Uniti a Kiev nel nuovo pacchetto da 800 milioni di dollari di aiuti militari, possano non essere sufficienti a fronteggiare gli intensi combattimenti contro la Russia previsti nei prossimi giorni.

IL SEGRETARIO ALLA DIFESA, Lloyd Austin, e il capo dello stato maggiore congiunto, il generale Mark Milley, starebbero effettuando telefonate quotidiane con i loro omologhi dei Paesi vicini all’Ucraina facendo pressioni per inviare armi e rifornimenti militari il prima possibile, in tempo per il picco dell’offensiva delle forze di Mosca nell’est.

L’intelligence americana è convinta che a breve Putin sposterà sempre più uomini e mezzi nell’est del paese per accerchiare le truppe ucraine. Zelensky intanto non si ferma e ha chiesto a Biden di inserire la Russia nella lista nera degli Stati che sponsorizzano il terrorismo. La richiesta (di cui ha dato conto la Cnn) sarebbe arrivata durante una telefonata di tre giorni fa. E sempre alla Cnn Zelensky ha fatto un bilancio delle vittime tra i militari, parlando di circa 2.500-3.000 uomini caduti dall’inizio del conflitto e oltre 10.000 feriti.

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