I Il 75% dei lavoratori di Twitter verrà licenziato: tradotto in termini di persone che perderanno il lavoro si tratta di quasi 5.500 dipendenti dei 7.500 attualmente impiegati dalla piattaforma social. Sarebbe questo il progetto di Elon Musk quando diventerà proprietario di Twitter – salvo ulteriori inversioni a u del miliardario il passaggio di consegne verrà finalizzato il 28 ottobre – rivelato dal Washington Post, che ha potuto vedere documenti riservati e ha parlato con potenziali investitori a cui Musk ha comunicato il suo piano di decimare la forza lavoro della compagnia.

IL FONDATORE di Tesla ha infatti sempre ammesso di voler lasciare a casa dei dipendenti di Twitter: in un’assemblea a cui erano presenti anche dei rappresentanti dei lavoratori lo scorso giugno aveva sostenuto di non vedere il motivo di tenere nell’azienda chi aveva «basse performance». Ma non ha mai chiarito pubblicamente quale fosse l’entità dei tagli a cui voleva sottoporre il personale e le infrastrutture dell’azienda, che i dipendenti avevano già cominciato ad abbandonare in grandi numeri sin da quando Musk lo scorso aprile ha annunciato di voler acquistare la piattaforma per 44 miliardi di dollari, per poi cambiare idea più volte affossandone sempre più le azioni. Ma l’uomo più ricco del mondo non è l’unico “cattivo” della vicenda. La testata americana rivela infatti che prima dell’offerta di Musk Twitter – in perdita da tempo – aveva già un piano di licenziamenti a tappeto, anche se non devastante come quello del miliardario: un taglio del 25% del personale. E questo nonostante le risorse umane a Twitter avessero sempre rassicurato i dipendenti, sostenendo che non c’erano licenziamenti in vista.

Il taglio del 75% della forza lavoro pone anche un grave problema di moderazione dei contenuti. Musk aveva già sbandierato la sua intenzione di allentare i controlli su fake news, contenuti d’odio e incitamento alla violenza sul social network, e di voler ripristinare account banditi come quello dell’ex presidente Donald Trump – espulso dalla piattaforma dopo aver fomentato l’assalto al Campidoglio Usa del 6 gennaio 2021 – in nome di una libertà d’espressione totale. Martedì scorso aveva persino postato un meme sulla piattaforma con se stesso, Trump e Kanye West (di recente rimosso da Twitter per dei post antisemiti)nei panni dei tre moschettieri, per poi cancellarlo poco dopo. E tra gli investitori coinvolti nell’acquisizione ci sono i sostenitori di Trump Larry Ellison (cofondatore di Oracle) e il secondo più importante donatore per il partito repubblicano del midterm Kenneth Griffin.

CON SOLI 2.000 dipendenti la moderazione dei contenuti rischia ora di diventare persino impossibile, esponendo gli utenti a pericoli di hackeraggio o di esposizione a contenuti «dannosi» come la pedopornografia, ha spiegato al WP Edwin Chen, Ceo della compagnia di moderazione online Surge Ai.
Intanto Bloomberg ha rivelato che l’amministrazione Biden sta valutando di sottoporre le imprese di Musk – a un controllo governativo: fra i motivi principali la presenza di stranieri fra gli investitori che sostengono il miliardario nell’acquisizione di Twitter, come il principe saudita Alwaleed bin Talal e Binance, la piattaforma per la compravendita di criptovalute fondata a Shanghai.