Le elezioni politiche dello scorso ottobre in Polonia stanno rivoluzionando i media pubblici. È notizia di ieri infatti la chiusura del canale televisivo di informazione TVP Info, voluta dal Premier Donald Tusk. L’emittente era ritenuta «megafono» della propaganda del Pis – tanto da essere soprannominata TVPis – il partito di Jaroslaw Kaczynski, passato all’opposizione. Tutti i vertici sono stati licenziati e il canale già oscurato. Secondo la testata «Do Rzeczy», sono stati mandati a casa anche i presidenti dei consigli di amministrazione di Polskie Radio e PAP.

IL PROVVEDIMENTO arriva dopo la risoluzione approvata appena martedì scorso da parte del Parlamento polacco per «depoliticizzare» i media pubblici, affinché radio e televisioni mostrino «indipendenza, imparzialità e pluralismo». D’altronde venivano invitate «tutte le autorità statali a intraprendere immediatamente azioni volte a ripristinare l’ordine costituzionale in termini di accesso dei cittadini a informazioni affidabili e al funzionamento dei media pubblici». Non sono servite le rimostranze dei deputati del Pis: abbandonata l’aula, cento di loro erano andati a «difendere» proprio la sede di TVP. Tra loro anche il presidente Kaczynski, che subito aveva affidato il suo pensiero all’(ormai fu) emittente, attaccando il governo.
«È la fine dello sfruttamento del denaro dei contribuenti da parte del partito. È tempo di una televisione onesta, affidabile, dignitosa e veramente pubblica», ha commentato il sindaco di Varsavia Rafał Trzaskowski.