Il destino dei curdi – e non solo il loro – si gioca al gran bazar delle armi, iniziato in queste ore tra Usa e Turchia per aggirare il veto di Erdogan all’ingresso nella Nato di Svezia e Finlandia che simpatizzano per il Pkk, da Ankara considerato organizzazione terroristica come l’Ypg, le brigate curde siriane di Kobane e del Rojava che nel 2014 condussero eroicamente la lotta al Califfato al posto nostro, un po’ come gli ucraini la stanno facendo oggi con la Russia occupante. Ma tutto sembra dimenticato, come ci siamo scordati i 15mila morti curdi e le promesse...