Tunisia, migranti spinti a partire
Kais Saied – Ap
Internazionale

Tunisia, migranti spinti a partire

Lunedì «incontro informale» Ue sul Memorandum. Saied: «Chiunque venga dall’estero per controllarci non entrerà nella nostra terra»
Pubblicato circa un anno faEdizione del 20 settembre 2023

«Troppo presto per considerare» il memorandum con la Tunisia «un fallimento» dicono fonti di Bruxelles citate da LaPresse. Ma intanto secondo volontari anonimi che hanno parlato con Le Monde, sul campo in Tunisia, il ministero dell’Interno di Tunisi sta spostando centinaia di persone da Sfax alle cittadine di Jebiniana e El Amra, dalle quali partono la maggior parte dei migranti diretti verso le coste italiane. Nel corso del weekend si sarebbero infatti intensificate le attività di sgombero dei migranti dal centro storico di Sfax. «Una campagna di sicurezza ben accolta dai residenti», sostiene una nota del ministero dell’Interno tunisino, mentre agli attivisti sul campo verrebbe impedito di fornire il loro aiuto. «Centinaia di migranti erano già qui a El Amra dagli eventi di luglio», ha detto alla testata francese l’attivista Wahid Dahesh, riferendosi alle deportazioni dei migranti nel deserto che hanno fatto decine di morti. «È come se li stessero spingendo a partire – ha aggiunto Romdhane Ben Amor, portavoce della ong Forum tunisino dei diritti economici e sociali – quando non hanno neppure i mezzi per pagare la traversata. Li stiamo condannando a morte».

Intanto, per far fronte all’impennata di sbarchi sull’isola di Lampedusa, lunedì prossimo si terrà un «incontro informale» tra i rappresentanti della Commissione europea, i rappresentanti permanenti dei 27 Stati membri e la presidenza spagnola di turno del Consiglio Ue per fare il punto sull’attuazione del memorandum.

Il presidente del Ppe Manfred Weber si lancia in una sviolinata a Meloni: «Abbiamo una sfida europea sul tavolo e il messaggio principale è di non lasciare l’Italia da sola. Il documento è buono, dobbiamo renderlo vivo». Dal canto suo però il presidente tunisino Kais Saied gli rende le cose difficili in un discorso in cui, oltre a delirare sulle origini ebraiche dell’uragano Daniel, erige un muro contro l’Ue e ribadisce il rifiuto delle autorità di Tunisi a far entrare nel Paese la delegazione della Commissione affari esteri dell’Europarlamento: «Chiunque venga dall’estero per controllarci non entrerà nella nostra terra, come se fossimo una colonia o sotto tutela».

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