Dalle urne elettorali emerge una Tunisia più instabile, divisa in decine di tasselli che confermano quando previsto dagli exit poll, con Ennahdha, il partito di ispirazione islamista moderata, che si conferma la prima forza del paese. Gli islamisti conquistano 52 seggi su 217, presentandosi come la tessera più grande del mosaico politico tunisino, ma ne perdono 17 rispetto al 2014, puniti dagli elettori per la loro alleanza con i secolaristi di Nidaa Tounes, che dall’ultima legislatura esce invece diviso in cinque. Il partito dell’outsider Nabil Karoui si aggiudica 38 seggi, seguito dal social-democratico Ettayar (Corrente democratica) dell’attivista per i diritti...