Truppe russe su Kharkiv, Zelensky ammette: «Situazione difficile»
Il limite ignoto Vasta area dell'est ucraino occupata in pochi giorni. Razzi di Kiev colpiscono in Russia: «15 morti»
Il limite ignoto Vasta area dell'est ucraino occupata in pochi giorni. Razzi di Kiev colpiscono in Russia: «15 morti»
Una nuova Bakhmut. È così che il capo della polizia di Kharkiv ha definito la situazione a Vovchansk, una cittadina al confine tra il territorio ucraino e quello russo. Le immagini degli edifici a fuoco, delle trincee sventrate e dei soldati russi in avanzata hanno costretto i vertici ucraini ad abbandonare l’ottimismo delle prime ore. L’offensiva russa non è solo una manovra esplorativa, non si tratta di «un attacco per costringere il nemico a dislocare truppe dal Donetsk», non soltanto almeno. Alla fine nulla impedisce che il risultato possa essere lo stesso, ovvero l’apertura di una nuova direttrice di avanzamento più a nord di quella attuale.
Che lo stato maggiore russo punti a entrare a Kharkiv per spezzare l’intero fronte o che voglia soltanto creare la famosa «zona cuscinetto» intorno alle regioni russe poco importa. Ciò che conta al momento è che i russi in meno di 5 giorni hanno occupato decine di chilometri quadrati di territorio ucraino e che «più di 30 località della regione di Kharkiv sono state colpite da colpi di artiglieria e mortai nemici» come ha dichiarato il governatore locale, Oleg Synegoubov. Oltre a Vovchansk le truppe russe sarebbero impegnate in violenti scontri in direzione di Lyptsi, a circa 20 km dalla città di Kharkiv, il secondo centro dell’Ucraina per popolazione. «Attualmente il nemico sta registrando successi tattici», hanno riconosciuto i vertici militari ucraini. Il nemico avrebbe mobilitato «fino a 5 battaglioni», ovvero tra i 5 e 7500 uomini in più rispetto alle forze già presenti nell’area. Stando ad alcune indiscrezioni al momento l’esercito russo avrebbe occupato circa 70 chilometri quadrati nella regione di Lyptsi e di 34 chilometri quadrati verso Vovtchansk. Sarà forse questa serie di ritirate che ha spinto Kiev a sostituire i comandante militare responsabile del Kharkiv, Yury Galushkin, con il generale di brigata Mykhailo Drapaty.
Mentre continuano le evacuazioni dei villaggi nei pressi della frontiera il governatore Syniegubov ha dichiarato che «per ora non ci sono motivi per evacuare il capoluogo regionale» in quanto non sussiste la minaccia di un’invasione di terra che riesca a spingersi così addentro al territorio ucraino. Tuttavia, secondo il ministero della difesa russo, sono già 5 i villaggi conquistati da quando venerdì gli ucraini hanno lanciato il primo allarme per l’inizio dell’offensiva russa. Kiev per ora non conferma e anche se il presidente Zelensky sabato ha ammesso che «la situazione è difficile su tutto il fronte est e in particolare a Kharkiv», i vertici ucraini si mostrano fiduciosi rispetto alla tenuta del fronte. Al contrario di quanto sostengono a Mosca, dove il portavoce di Putin ieri rilasciato un’intervista nella quale parla di «rischio collasso completo per gli ucraini».
Intanto Mosca ha accusato l’Ucraina di aver colpito un palazzo residenziale nella città di Belgorod e di aver causato almeno 15 morti tra i civili, anche se al momento di andare in stampa le operazioni di soccorso sono ancora in atto.
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